I funerali di Emanuele Tufano, il 15enne rimasto ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso nel corso di uno scontro tra bande, si terranno domani, giovedì 31 ottobre, alle 16.
Precisamente, nella chiesa di Santa Maria della Sanità. La funzione, pubblica, verrà presieduta da don Mimmo Battaglia.
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Sarebbero coinvolti minori addirittura non imputabili nello scontro tra bande di giovanissimi del quartiere Sanità e di piazza Mercato, avvenuto la notte tra il 23 e il 24 ottobre nei pressi di Corso Umberto I in cui è stato ucciso il 15enne Emanuele Tufano.
L’inchiesta della Squadra Mobile, particolarmente ampia e complessa, procede con un coordinamento che vede affiancate la Procura dei Minori e la DDA. Al momento non si esclude il coinvolgimento di maggiorenni anche legati alla criminale organizzata che potrebbero avere avuto un ruolo nella fornitura di armi alle “paranze”.
Dagli accertamenti balistici, infatti, è emesso che nella sparatoria tra i due gruppi in sella a scooter, siano state utilizzate almeno cinque pistole. La circostanza emergerebbe dall’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisiti dalla Polizia di Stato. Al momento risultano due gli indagati, ma solo per detenzione di arma da fuoco. Si tratta di un 15enne e di un 17enne.
Il rione Sanità e gli amici piangono Emanuele Tufano: drappo nero e fiori: “Epoca violenta e senza futuro”
Un drappo nero all’esterno dell’Istituto Tecnico Statale “Della Porta – Porzio” ed un mazzo di fiori sul luogo dell’agguato. Il giorno dopo l’omicidio del 15enne Emanuele Tufano è il giorno del dolore e delle lacrime tra i suo amici e compagni di classe. Il 15enne è stato ucciso da un solo colpo di pistola, che lo ha trafitto alle spalle. Probabilmente stava scappando dalla pioggia di fuoco che una banda, probabilmente coetanei, aveva esploso dopo un lungo inseguimento. Sui social ci sono decine di commenti, oltre alla sua insegnante (LEGGI L’ARTICOLO) anche tanti amici stanno condividendo foto e video con Emanuele, descritto da tutti come un bravo ragazzo, incensurato, con il talento del disegno. Frequentava il primo anno dell’Its Della Porta, dove è stato apposto un drappo nero. Sui social tante stories riportano la frase “Facciamo parte di un’epoca violenta e senza futuro”, quasi un’ammissione di colpa di un’intera generazione.
Emanuele era del rione Sanità, figlio di un noto ristoratore della zona. I suoi genitori erano all’estero quando è successo il fatto, appena appresa la notizia sono tornati in Italia. Il suo quartiere oggi si stringe a lutto.