C’è stato un punto di svolta nell’indagine che ha portato all’arresto del boss e degli affiliati al clan di Rea-Veneruso-Tammaro. La notte del 23 febbraio 2024, i carabinieri sono entrati in una casa a Casalnuovo dove hanno trovato diversi presunti affiliati all’organizzazione guidata dal boss Francesco Rea, detto ‘o Pagliesco.
La perquisizione ha portato al sequestro di una pistola e di un taccuino contenente la la lista delle attività commerciali da estorcere. Secondo l’indagine della Procura di Napoli, coordinata da Nicola Gratteri, a gestire la riscossione del pizzo sarebbero stati Armando Tammaro e Ferdinando La Gatta su indicazioni del boss detenuto. Oltre al capoclan e ai due ras, sono raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare anche Michele Benvenuto, Gennaro D’Ambrosio, Luigi Tammaro.
Blitz contro la camorra di Casalnuovo
Stamattina i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della DDA.
Raggiunte dal provvedimento giudiziario 6 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di detenzione e porto illegali di arma da sparo e di tentate estorsioni. Reati aggravati dal metodo mafioso e anche dalla finalità di favorire la cosca di Casalnuovo.
Usava il telefonino per dare ordini agli affiliati, nei guai il boss Rea
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Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione. I destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.


