Due arresti in poco meno di un mese. E’ questo il singolare record stabilito da Vittorio Carella arrestato due giorni fa a Casoria dagli uomini del commissariato di Secondigliano. Il 20enne, è stato bloccato nella sua abitazione dove i poliziotti hanno rinvenuto novantuno bustine di marijuana pronte per essere vendute. La droga è stata sottoposta a sequestro ed il giovane condotto presso il carcere di Poggioreale. Qualche settimana prima lo stesso Carella era stato ammanettato perchè i poliziotti hanno rinvenuto in una tasca del suo giubbino tre stecche di hascish, del peso complessivo di 7,80 grammi.
Fin qui nulla di nuovo se non fosse che Carella è il figlio di Luigi Carella detto ‘a gallina, ex ras del clan Licciardi indicato dalle ultime informative come in accordi con la ‘Nuova Vanella Grassi’ ossia gli eredi di Carmine Grimaldi ‘Bombolone’ da tempo mente economica del gruppo diviso in tre rami ma di fatto subordinati a ciò che viene ormai da tempo deciso tra il Perrone e San Pietro a Patierno (di dove sono originari i tre nipoti di Grimaldi). Una vicinanza che, secondo le forze dell’ordine, risale a quando ‘Bombolone’ fu ucciso perché non era passato dalla parte dei Sacco-Bocchetti. «Lui era il referente a San Pietro a Paterno per i Licciardi nello spaccio di droga. Almeno, era questo che si diceva tra noi», questo quanto dichiarò qualche anno fa il collaboratore di giustizia Giovanni Piana. La ‘presenza’ costante di Carella a Casoria evidenzierebbe ciò che negli ambienti investigativi si vocifera da tempo, e cioè che su Casoria sono forti le pressioni di quelli della Vanella che avrebbero messo il paese alle porte di Napoli nel loro mirino. Al momento un’ipotesi investigativa che apre un nuovo fronte su ciò che sta accadendo nell’area nord dove il gruppo Grimaldi appare come quello meglio organizzato.
