Sono passati pochi giorni dal folle gesto di Giada De Filippo. La maggior parte degli studenti è ancora completamente scioccata da quell’insana azione. A distanza di 48 ore, infatti, è boom di richieste di aiuto per gli studenti universitari. Visto il dramma di Giada – e probabilmente in preda alla paura – hanno trovato il coraggio di chiedere aiuto. Forse perché Giada non era l’unica che costruiva castelli di bugie sulla sua laurea, e questo, come già accennato in una lettera di un professore (riportata da InterNapoli.it); è qualcosa che molti giovani fanno.
IL SUPPORTO DEL CENTRO SINAPSI
Le mail destinate al centro Sinapsi, servizio di assistenza psicologica dell’Ateneo dell’Università Federico II di Napoli, crescono ora dopo ora. Adesso sono arrivate a quota 30: prima del drammatico evento, il centro Sinapsi ne riceveva un terzo alla settimana. E in tutte queste lettere si può notare di una scuola di pensiero piuttosto comune, di un minimo comune multiplo: ognuna di queste parla infatti di ragazzi in preda a stati d’ansia causati dalla loro carriera universitaria, quali si dicono bloccati o demotivati.
Per questo motivo il suicidio della studentessa ha scosso molti studenti. Paolo Valerio, direttore del centro Sinapsi, ha infatti spiegato che i servizi di assistenza psicologica vengono offerti dal 1999, ma solo per favorire l’inclusione e combattere la disabilità. Dal 2006, invece, viene offerto supporto psicologico a ragazzi come Giada.
Perché non è un caso che Giada non abbia retto al peso delle sue bugie e non è un caso nemmeno il fatto che, dopo il tragico gesto, le mail si siano improvvisamente triplicate. Il direttore del Centro, di fatti, ambisce a creare una rete con la comunità affinché, episodi come questi, non possano più sentirsi.
L’INCONTRO CON GLI ESPERTI
Per tale motivo, nelle aule del Policlinico II si è tenuto il primo appuntamento messo in piedi dal Centro Sinapsi per contribuire e convincere tutti gli studenti a confidarsi e cercare aiuto in casi di difficoltà. Un incontro al quale hanno partecipato i ragazzi della Confederazione degli Studenti ma che vedrà il coinvolgimento di tutte le associazioni studentesche. Il tutto si è svolto con la supervisione e la guida degli psicologi del Centro Sinapsi, esperti in tema di disagi legati al mondo studentesco.
Proprio la presenza di quegli esperti è stata significativa, visto che i medesimi hanno assistito tutti i testimoni che, purtroppo, hanno assistito alla drammatica scena. I loro nomi sono Tiziana Liccardo e Carmine Rizzo, quali hanno affrontato la disperazione del papà e della mamma di Giada che urlavano e piangevano. In particolare, l’azione di aiuto e supporto psicologico, è rivolta in questi giorni alla studentessa fortemente traumatizzata che ha visto il corpo di Giada cadere a poco più di un metro dal suo.
Adesso (purtroppo) appare un messaggio su uno striscione affisso davanti alla aule occupate: “Una laurea non vale una vita“.
I FUNERALI
I funerali di Giada di terranno oggi alle 15 nella Chiesa di Sant’Eustachio Martire. Nello stesso giorno è stato anche proclamato un lutto cittadino. Intanto proseguono le indagini della Polizia per accertare i motivi che hanno spinto Giada a togliersi la vita. L’ipotesi che resta in piedi è il mancato completamento degli esami per la Laurea.
