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martedì, Aprile 16, 2024
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Furti con la tecnica della ruota bucata, banda di Napoli torna in libertà

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La tecnica utilizzata era sempre la stessa. Forare le gomme dell’auto prescelta per il furto, in modo da distrarre il proprietario e, mentre questi era intento a riparare lo pneumatico, svaligiare la vettura rubando borse e valori lasciati incustoditi, con l’utilizzo immediato delle carte di credito per acquisti di migliaia di euro.

Ma tale stratagemma non era passato inosservato alle forze dell’ordine, che avevano tratto in arresto la banda dei tre napoletani, accusati a vario titolo di vari furti aggravati ed utilizzo indebito di carte di credito.

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Si tratta di Francesco Ioio, 44enne, Salvatore Urzini, 47 anni, e Carmine Condussi, classe 77 anni, i quali erano sottoposti agli arresti domiciliari per un doppio mandato di cattura disposto sia dal GIP del Tribunale di Teramo Dott. Roberto Veneziano che dal GIP del Tribunale di Lanciano Dott. Giovanni Nappi (Urzini imputato solo per i fatti di Teramo).

I Giudici di Teramo e Lanciano, accogliendo le richieste difensive degli avvocati Alberto Settesoldi del Foro di Parma e Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, hanno revocato gli arresti domiciliari ed applicato il divieto di dimora nella Provincia di Teramo e l’obbligo di dimora nella provincia di residenza.

I colpi erano avvenuti durante il periodo estivo, presso parcheggi di supermercati, aree di servizio o distributori di carburante.

Le modalità: uno restava in macchina, pronto per la fuga, e l’altro bazzicava il parcheggio. Un malvivente esercitava una azione di distrazione nei confronti delle vittime, come indicare la foratura di uno pneumatico dell’autovettura, peraltro preventivamente danneggiata, oppure approfittando di un momento di carenza di carrelli negli appositi spazi facevano richiesta della consegna del  carrello della spesa appena utilizzato.

In tal modo quanti sono stati presi di mira hanno lasciato momentaneamente incustodita la vettura, con la borsa sul sedile, per un breve lasso di tempo che tuttavia era sufficiente ad impossessarsene. Uno schema ampiamente collaudato, come mostrano le immagini di videosorveglianza del centro commerciale.

Infine i riscontri dei tabulati delle loro utenze telefoniche hanno consentito di appurare che erano a Lanciano ed a Teramo in concomitanza con la commissione dei reati.

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