Da quando il Napoli ha iniziato ufficialmente a trattare Alejandro Garnacho, di certo, quella di ieri, può essere annoverata come la giornata più negativa.
Nella partita a scacchi tra Red Devils ed azzurri, si è inserito prepotentemente il Chelsea, pronto ad avvicinarsi sensibilmente alle richieste dello United di circa 60 milioni di euro. Una cifra che il Napoli non può (non vuole) spendere e che ha congelato una trattativa che sembrava ben incanalata, dopo l’ottenimento del gradimento dell’argentino a giocare al Maradona.
Garnacho al Napoli, il giallo su quella frase di Adl
Aurelio De Leurentiis è stato chiaro con Manna: non vuole mettere un centesimo più rispetto ai 50 milioni (bonus compresi) proposti alla dirigenza del Manchester United. E conta davvero poco se il presidente abbia detto o meno la frase riportata da diversi media (“Chi mi dà la garanzia che fa 20 gol?“) e poi smentita frettolosamente dalla società partenopea al termine della visita al Circolo Canottieri.
Il budget a disposizione a gennaio per il dopo Kvara è quello e lo sa bene Antonio Conte, che ieri, ha spento l’entusiasmo di una ragazzino all’esterno del centro sportivo di Castel Volturno, che gli chiedeva dell’arrivo di Alejandro Garnacho, con un laconino “fai il bravo”.
Anche se il mister ancora una volta in conferenza stampa si è mostrato sereno, è palese che si aspetti un intervento serio sul mercato invernale: Garnacho era e resta il primo nome della lista (con Adeyemi subito dietro), ma il Napoli è consapevole che le sirene e le sterline della Premier potrebbero spingere il talento 20enne a Stamford Bridge.
La pista Napoli si è complicata nelle ultime ore, ma si è rafforzata l’idea che comunque l’attaccante venga ceduto nei prossimi giorni, anche perché il linguaggio del corpo del post Manchester-Rangers di Europa League è stato molto chiaro: quel saluto, quasi commosso, di ieri ai tifosi dei Diavoli Rossi al termine del match sa tanto di addio.
