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martedì, Aprile 23, 2024
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Luca Sepe, raffica di critiche dopo il post contro Gianluca Grignani: «Votatelo con il codice 118»

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Ha fatto discutere l’esibizione tra Irama e Gianluca Grignani al Festival di Sanremo. Nella quarta serata del Festival, dedicata alle cover, ci sarebbero stati dei dissensi tra i due artisti prima dell’esibizione sulla scelta del brano. Se il primo avrebbe voluto cantare ‘Destinazione Paradiso – brano che nel 1994 ha dato a Grignani la possibilità di esibirsi a Sanremo Giovani e poi al Festival l’anno prossimo – il secondo ha invece espresso la sua preferenza con ‘La mia storia tra le dita’. 

L’autore del brano è entrato a canzone già iniziata e l’accoglienza del pubblico è stata decisamente affettuosa. Basta pensare, infatti, al bagno di folla in platea e gli inviti dello stesso Gianluca Grignani rivolti al pubblico per incitarlo ad ‘unirsi’ al coro. L’esibizione si è conclusa con l’abbraccio ad Irama e l’invito di Amadeus a ritornare a Sanremo.

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L’intervento di Luca Sepe che ha scatenato le polemiche

Ad esprimersi e scatenare le polemiche a seguito dell’esibizione è stato Luca Sepe. Lo speaker radiofonico napoletano, infatti, si è reso protagonista di un intervento che ha fatto indignare il pubblico di Sanremo e non solo. “Il codice per votare Grignani è il 118“: questa la frase su una foto di Grignani pubblicata su Instagram. Post che, però, è stato cancellato (o archiviato) dallo stesso cantautore dopo la raffica di critiche ricevute nei commenti. In molti, infatti, hanno fatto notare che quella di Gianluca Grignani è una storia difficile e delicata: l’artista, oltre ad essere stato vittima di abusi sessuali da bambino, ha anche dovuto affrontare le dure conseguenze del suo successo. 

Sei anni fa Grignani è finito al centro delle polemiche proprio per essere apparso ubriaco affianco a Gigi D’Alessio per il concerto di fine anno andato in onda su Canale 5. Scena molto simile avvenuta in un concerto di Omar Pedrini, nel 2014. Zuffe e polemiche in scena anche nel corso di un concerto a Bari, nel 2011.

Agli inizi di maggio, l’artista è stato ricoverato. “Si tratta di un forte stress dovuto all’uscita del nuovo album“, dichiarava il suo staff. Poi lo stesso cantautore aveva scritto sui social di soffrire di crisi di panico “con tutto quello che ne consegue“. Passano poche settimane ed il suo instore tour per la promozione dell’album Una strada in mezzo al cielo viene annullato. “L’ansia è la mia nemica, vivo a Lexotan”, aveva raccontato nel 2016, due anni dopo che è stato arrestato per lesioni e resistenza nei confronti di due carabinieri. “I miei eccessi? Sono sfoghi, esagerazioni, come capita a tutti. La vita ci compime, ognuno ha la sua valvola per rimanere a galla. Credo che sia un meccanismo anche accettato dalla società: esageriamo e poi torniamo nei binari”.

Il post cancellato

Dopo essersi reso conto dell’errore, Luca Sepe ha immediatamente nascosto il post a seguito del quale sono nate le polemiche. “Prima di parlare, dovresti informarti e capire cosa gli è successo“. “Bisognerebbe sensibilizzare su certi argomenti, invece di mostrarsi assolutamente indifferenti”. Sono questi alcuni dei commenti che hanno bersagliato lo speaker radiofonico, che ha voluto prima ironizzare sulla prova di Gianluca Grignani, per poi lavarsene le mani cancellando ciò che aveva pubblicato.

 

La terribile storia di Gianluca Grignani: “Vittima di pedofilia a 10 anni…”

Gianluca Grignani, inoltre, ha raccontato di essere stato vittima di pedofilia nel corso di un’intervista a ‘Verissimo‘ nel 2021. “Io ero un bambino timido. Avevo grande interesse nella musica. Socializzavo tanto, poi nel 1982, quando avevo 10 anni, ho avuto un incontro strano con un pedofilo. Si sedeva sopra di me e mi chiedeva di avere un rapporto con lui e io gli dicevo: ‘Non ti piacciono le bambine?’. Aveva 18 anni questo ragazzo. Non riusciva ad avere da me quello che voleva e mi picchiava. I miei genitori, sbagliando, preferirono non andare avanti legalmente. Secondo me si doveva fare. Mio padre sarebbe potuto andare da quel testa di caz**. Non è una cosa facile da dire. Certa gente non va perdonata. Lui raccontava che mi picchiava ad altri ragazzi, che poi mi hanno preso alla stessa maniera”.

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