Raffica di assoluzioni per i presunti ras e gregari della Vanella Grassi. Imputati nel processo che vedeva alla sbarra la fazione del clan insiediatasi nel lotto G di Scampia. A vario titolo
accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, droga e armi la scelta del dibattimento si è rivelata vincente per la costola del gruppo originario del centro storico di Secondigliano. L’inchiesta è andata dunque in frantumi. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna nei confronti di tutti gli imputati per il delitto di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti alla pena di anni 10 di reclusione. I giudici hanno dichiarato di non doversi procedere, in quanto già condannati dalla Corte d’appello di Napoli per il medesimo reato, per Giuseppina Ioio (difesa dall’avvocato Domenico Dello Iacono) e Antonio Lucarelli (difeso dallo stesso Dello Iacono). Assolto anche Bruno Perrella, in appliccazione del principio ne bis in idem in quanto giudicato per i medesimi fatti così come Rosa Borriello, prosciolta da tutte le accuse. Entrambi erano difesi dall’avvocato Stefano Sorrentino. Assoluzioni anche per Antonio Auletta, Ugo Abbatiello, Ciro Casaburi, Lucia Cancello, Salvatore Crispino e Antonio Cinquegrani. Salvatore Gargano ha invece rimediato sette anni e 8 mesi.
La guerra tra la Vanella Grassi e gli Abete-Abbinante
L’inchiesta era maturata nel settembre del 2012 con l’emissione di quindici decreto di fermo per altrettante persone indicate come fiancheggiatori della Vanella Grassi nella zona del lotto G di via Labriola a Scampia. Era il periodo della Terza Faida quando la Vanella era in lotta con gli Abete-Abbinante dei Sette Palazzi per il controllo del territorio.
Per seguire tutte le notizie collegati al nostro sito oppure vai sulla nostra pagina Facebook.
