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venerdì, Marzo 29, 2024
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Guerra in Ucraina, il presidente si arrende: “La Russia attacca mercoledì”

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato informato che il giorno dell’attacco russo sarà mercoledì 16 febbraio. Questo lo riferisce la Cnn in una breaking news. Zelensky ha dichiarato mercoledì 16 febbraio, potenziale data dell’attacco russo secondo l’allerta Usa, “giornata dell’unità”. Purtroppo c’è stata “un’accelerazione drammatica” nel dispiegamento di forze russe al confine con l’Ucraina. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, invitando “tutti gli americani ancora in Ucraina a lasciare il Paese immediatamente”.

Alcune truppe russe vicino al confine con l’Ucraina hanno iniziato a muoversi in “posizioni da attacco”. Lo riporta Cbs citando un funzionario americano, secondo il quale Mosca ha spostato parte dell’artiglieria a lungo raggio in posizione di tiro.

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GUERRA IN UCRAINA, LA POSIZIONE USA E UK

Il premier britannico Boris Johnson e il presidente Usa Joe Biden hanno concordato sul fatto che “resta un’opportunità” per risolvere la crisi in Ucraina “con la diplomazia”. Lo fa sapere Downing Street dopo la telefonata tra i due leader.

“Non crediamo che Vladimir Putin abbia già preso una decisione finale” sull’eventuale attacco contro l’Ucraina: lo ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby, ribadendo che un’azione militare è possibile “in qualsiasi momento”. Kirby non ha voluto però entrare nel merito delle informazioni di intelligence secondo cui il giorno previsto per l’attacco sarebbe mercoledì.

LE CHANCE PER TROVARE UN ACCORDO

C’è una speranza di pace per l’Ucraina, la Russia: “Possibilità di accordo”

IL PENTAGONO

Ma il Pentagono rivela: ‘La Russia nel weekend ha rafforzato il proprio dispositivo militare al confine con l’Ucraina’. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha annunciato lo spostamento temporaneo di tutta l’ambasciata americana da Kiev a Leopoli.

“In caso di aggressione militare, saremmo pronti a sanzioni su vasta scala, se la Russia violerà nuovamente la sovranità ucraina, sapremo cosa fare”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nella sua conferenza stampa congiunta a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “La sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina non sono negoziabili. Ci aspettiamo dalla Russia chiari segnali di de-escalation, un attacco all’Ucraina avrebbe gravi conseguenze”, ha aggiunto invitando la Russia a “cogliere le offerte di dialogo”.

La questione dell’ingresso dell’Ucraina nella Nato attualmente “non è in agenda”, per questo è strano che la Russia agisca come se lo fosse, ha detto Scholz.
Domani il capo del governo tedesco sarà al Cremlino a Mosca per incontrare Putin. Scholz ha chiesto alla Russia oggi “segnali immediati di de-escalation”. “Noi ci aspettiamo da Mosca segnali immediati di de-escalation”, ha scritto in un tweet, sottolineando che “una nuova aggressione militare avrà delle conseguenze pesanti per la Russia”.

L’ARMA GEOPOLITICA

Il Nord Stream 2 è “un’arma geopolitica” della Russia. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al cancelliere tedesco Olaf Scholz, in visita a Kiev. L’ingresso nella Nato “garantirebbe la nostra sicurezza”, ha spiegato il presidente ucraino. E’ stato un “grosso errore” spostare il personale delle ambasciate occidentali da Kiev a seguito della crisi con la Russia, ha aggiunto Zelensky. La crisi ucraina fa aumentare “i rischi cibernetici ai quali sono esposte le imprese italiane che intrattengono rapporti con operatori situati in territorio ucraino, derivanti da possibili danni ad obiettivi digitali di quel Paese”. Lo segnala L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale invitando ad innalzare i livelli di protezione delle infrastrutture digitali.

E’ “possibile” che sulla crisi ucraina ci sia una sessione ad hoc dei leader europei a margine del summit di questa settimana tra Ue e Unione Africana.

In settimana il ministro degli Esteri Luigi Di Maio potrebbe volare a Mosca per incontrare il suo omologo russo Lavrov. Domani intanto Di Maio è atteso a Kiev.

“Al 12 febbraio, il numero totale di truppe russe lungo i confini dell’Ucraina, comprese quelle in Bielorussia e nei territori occupati dell’Ucraina orientale e della Crimea, è di 87 gruppi tattici, circa 147.000 militari, compreso il personale aereo e navale”. E’ la stima del Center for Defense Strategies ucraino, riportata dal Kyiv Independent. “Queste truppe sono dotate delle armi e dei veicoli appropriati, nonché di unità di supporto logistico e medico. Tuttavia, finora non ci sono segnali che dispongano dei rinforzi aggiuntivi necessari per un’offensiva su larga scala”, aggiunge l’analisi degli esperti.

IL PORTAVOCE DEL CREMLINO

“Ci aspettiamo che questi esigui canali per il dialogo alla fine ci permetteranno di trovare una sorta di reciprocità da parte dei nostri oppositori e il desiderio di trovare una soluzione che veramente significherà il tenere conto dei nostri interessi”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ripreso dall’agenzia russa Ria Novosti. “Nell’ambito delle questioni per noi essenziali, gli americani ignorano le nostre preoccupazioni, e mi riferisco alla questione delle garanzie di sicurezza che ha posto il presidente Putin”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, . “Quindi – ha proseguito – a questo proposito la situazione non è rosea, ma noi comunque speriamo. In qualità di persone ragionevoli, ci stiamo preparando al peggio, ma speriamo comunque nel meglio”.

“La nostra priorità immediata è sostenere gli sforzi per una de-escalation della situazione” ma se Mosca intensifica l’azione militare il G7 “è pronto a imporre collettivamente sanzioni economiche e finanziarie con conseguenze enormi e immediate sull’economia russa”, affermano i ministri della Finanza del G7.
“Supportiamo l’Ucraina. La sua sovranità e la sua economia”, scrive su Twitter il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni rilanciando la dichiarazione dei ministri delle Finanze del G7 sulla crisi ucraina. Il primo ministro britannico Boris Johnson ha affermato che la situazione in Ucraina è “molto, molto pericolosa” e ha invitato il presidente russo Vladimir Putin a fare un passo indietro dall'”orlo del precipizio”, riferisce la Press Association. In caso di flussi di rifugiati dall’Ucraina, l’Unione europea sta lavorando ad un piano ad hoc anche per aiutare i Paesi di primo arrivo. “Stiamo lavorando per un supporto dell’Unione ai confini con l’Ucraina e sto esortando tutti affinché ci sia solidarietà da parte dei Paesi membri”, ha spiegato un alto funzionario dell’Ue facendo una distinzione tra la crisi bielorussa – con Varsavia che chiuse i confini ai flussi in arrivo da Minsk – e quella ucraina: “La situazione è differente. “Lì c’è stato un attacco ibrido. Qui si tratterebbe di una crisi con persone in fuga per salvare le proprie vite”, ha osservato.

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