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giovedì, Maggio 2, 2024
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I boss napoletani della camorra dietro la rivolta nel carcere in Campania

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Ore di tensione quelle vissute oggi nel carcere di Ariano Irpino (Avellino) dove un gruppo di detenuti ha preso in ostaggio un agente e un ispettore del servizio di
vigilanza della Polizia Penitenziaria. Al termine di una trattativa durata alcune ore, cominciata intorno a mezzogiorno quando e’ avvenuta l’irruzione dei detenuti nel
reparto infermeria, gli ostaggi sono stati liberati senza bisogno dell’intervento di carabinieri e militari della Guardia di Finanza pronti a fare irruzione in assetto anti
sommossa. Nei pressi del carcere erano stati dirottati una cinquantina di agenti della Polizia Penitenziaria provenienti da altre strutture della Campania. I detenuti,
ospitati in regime di custodia aperta nel padiglione di recente costruzione del carcere irpino, hanno desistito quando il direttore del carcere, Gianfranco Marcello, li ha
fatti parlare con un loro compagno detenuto, all’origine della protesta in quanto avrebbe subito maltrattamenti e violenze da parte degli operatori in servizio. Il gruppo
di detenuti, tutti originari del napoletano, ha forzato il cancello di ingresso dell’infermeria e immobilizzato i due agenti presenti all’interno. Smentite le voci secondo le
quali i detenuti avrebbero aggredito con calci e pugni i due ostaggi: “Non e’ stato torto loro un capello” fanno sapere fonti della Casa circondariale. Secondo fonti
sindacali, la protesta ha visto protagonisti tutti i 150 detenuti dello stesso padiglione, nel corso della quale sarebbero state distrutte suppellettili e danneggiate le celle.
Insorgono le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria che alcune settimane fa, in occasione della festa del Corpo, manifestarono incatenati all’esterno del
carcere per protestare contro “la mancanza di sicurezza nella quale lavorano gli agenti in servizio ad Ariano, l’organico sottostimato e l’inadeguatezza delle strutture di
detenzione”. “Un carcere in mano ai detenuti” sottolineano i vertici nazionali e regionali del Sappe, Donato Capece e Emilio Fattorello, che insieme alle altre sigle
sindacali Uilpa, Sinappe, Fns Cisl, Uspp e Cgil Funzione Pubblica, chiedono “la immediata sostituzione del direttore del carcere di Ariano Irpino e del provveditore
regionale”. “Da tempo – sostiene Leo Beneduci, segretario generale di Osapp – denunciamo inascoltati la mancanza di sicurezza legata a condizioni di adeguato
trattamento dei reclusi e al rispetto delle regole”. Lo stesso sindacalista chiede la rimozione del Provveditore regionale, Giuseppe Martone: “Chiediamo che venga
sostituito. Come agenti, non possiamo essere picchiati, minacciati e sequestrati”. Sull’accaduto e’ stata aperta un’inchiesta da parte della procura della Repubblica di
Benevent

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