Si è avvalso della facoltà di non rispondere il boss di Bagnoli Massimiliano Esposito davanti al gip del Tribunale di Napoli. Durante l’interrogatorio di garanzia presso il carcere di Poggioreale ‘o scognat ha, per, voluto aggiungere che, riguardo l’accusa di associazione che pende sulla sua testa in virtù del blitz del mese scorso, sua moglie Maria Matilde Nappi non c’entra nulla e che non ha mai avuto alcun ruolo. Per il resto il boss di via De Niso, assistito dai penalisti Rocco Maria Spina e Claudio Davino, è apparso tranquillo.
L’uomo è stato arrestato qualche giorno fa a Qualiano nei pressi di un albergo: era a bordo di un’Audi R8, non era armato e non ha opposto resistenza quando gli agenti lo hanno ammanettato. Lo scorso 8 ottobre Esposito, insieme al ras Luigi Bitonto, si è visto annullare dal Riesame l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’omicidio di Antonio Ivone avvenuto al Rione Traiano.
A puntare il dito contro i due erano stati diversi collaboratori di giustizia tra cui Marco Conte che aveva spiegato che, oltre ad Esposito e Bitonto, quel giorno il commando era composto da lui, Massimiliano De Franco, Raffaele Giogli e Pietro Esposito, quest’ultimo deceduto. Un omicidio nato perché il quel periodo Esposito, a quel tempo colonnello del clan D’Ausilio, era entrato in contrasto con i Rossi-Sorprendente.