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domenica, Giugno 16, 2024
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Il Napoli non ci sta alla sconfitta: un furente ADL e i giocatori accerchiano Massa nel tunnel, il ds Meluso ‘parla per tutti’

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Nel post Napoli-Inter De Laurentiis è una furia. E’ lui che ordina il silenzio stampa a Mazzarri ed è lui che, con lo stesso Mazzarri e i giocatori azzurri, cercano Massa nel tunnel che conduce agli spogliatoi per avere delle spiegazioni sulla conduzione della gara, spiegazioni che non arrivano e, quelle poche parole fuoriuscite dalla bocca dell’arbitro, non convincono.

ADL furente negli spogliatoi, Mazzarri “nerissimo”: il ds Meluso parla “per tutti” in mixed zone

E con un ADL che cerca spiegazioni e un Mazzarri “nerissimo” che “se parlasse, verrebbe squalificato per almeno dieci giornate”, è il ds Mauro Meluso che prende parola e parla per tutti in mixed zone, rispondendo alle domande dei giornalisti.

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Queste le sue parole, riportate anche da Il Mattino: “Non facciamo complottismo, non facciamo dietrologia, ma abbiamo perso per gli errori dell’arbitro. E ci spiace per i nostri tifosi”. Quindi, per la dirigenza napoletana, la partita è stata decisa da una “cattiva serata” dell’arbitro Massa e del Var, si parla addirittura di una telefonata di ADL ai vertici federali e dell’AIA per protestare per la direzione di gara del Maradona. E ora bisognerà capire come agiranno Pacifici e Rocchi dopo le proteste azzurre: la cosa che appare più probabile è che Massa, almeno per quest’anno, non arbitrerà più partite del Napoli.

Continua poi la protesta, sorniona ma dritta al cuore del problema, di Meluso: “Partita condizionata, la gara è stata ottima, poi ovvio non vogliamo dare alibi ai calciatori. Ma il primo gol nasce da una cintura su Lobotka che Massa non poteva non vedere visto che era sotto ai suoi occhi, a due passi. È stata una botta che sentirebbe chiunque, e noi l’abbiamo sentita. E il rigore? Se ti toccano il tendine di Achille non puoi non andare a terra. Il Var ce l’abbiamo per questo: per andare a rivedere. Lui non lo ha fatto e questo è un altro errore. Osimhen me lo ha detto: ho subito fallo. Peraltro non aveva motivi per andare a terra. È stata una mortificazione questa sconfitta, per il modo con cui è maturata”.

Che poi conclude: “Siamo scontenti, molto. Ma sono contento perché non ci sono stati dei fischi del pubblico, la squadra ha fatto degli sforzi immani e i tifosi lo hanno compreso. Sono incappati in una giornataccia, ma la verità è che non c’è una uniformità di giudizio. Io credo nella buona fede, può capitare a tutti di sbagliare ma i rigori come quelli su Osimhen li danno sempre. Ma l’errore sul primo gol è grave, perché è una mazzata psicologica, un condizionamento: è stata una mazzata, sicuramente viziato dal fallo di Lobotka. De Laurentiis era con me nello spogliatoio, anche lui farà i passi che pensa e ritiene che debba fare”.

Ora si lasci alle spalle questa “serataccia” e si guardi avanti

Un Napoli che, di fatto, fino al gol del raddoppio firmato Barella era sembrato molto in partita e in più occasioni aveva sfiorato il gol del pareggio. Poi, il crollo psicologico, con Thuram che nel finale l’ha sigillata sullo 0-3. Ma c’è del positivo nonostante tutto: la squadra, con Mazzarri alla guida, gioca meglio, tiene botta meglio agli avversari e, per quanto la condizione fisica risulti ancora precaria, pare si stia pian piano ritrovando. E ora continuare a parlarne sarebbe inutile, quel che è stato è stato. Ora bisogna voltare pagina, dimenticarsi di questa serataccia e andare avanti, passo dopo passo.

 

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