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venerdì, Giugno 21, 2024
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La mamma di Giogiò contro garante detenuti: “Da lui nessuna solidarietà”

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Mi sono sentita ferita, addolorata. Sono andata a ritirare un premio assegnato alla memoria di Giogiò a Benevento e in sala è entrato il garante per i diritti dei detenuti, Samuele Ciambriello. Non mi ha stretto la mano, non mi ha detto una parola: anzi, si è seduto alle mie spalle“. Comincia così lo sfogo di Daniela Di Maggio, la madre di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista assassinato lo scorso agosto in piazza Municipio a Napoli dopo una lite per un parcheggio.

Ma Daniela non è amareggiata solo per questioni formali. “Una giovane avvocata ha preso la parola sottolineando come fosse contraria all’inasprimento delle pene per i minorenni che commettono omicidi. I quali anzi a suo avviso devono essere tutelati e rieducati.  Parole assurde, fuori dalla realtà, ma soprattutto pronunciate senza rispetto alla presenza di una madre cui è stato assassinato un figlio meraviglioso nel fiore degli anni, un artista dal futuro promettente e brillante“. Daniela, dunque, si è sentita offesa. Ha deciso di lasciare la sala senza ritirare il premio, che era stato  assegnato alla memoria di Giogiò nell’ambito del festival “Il mio amico Massimo” dedicato a Troisi.

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Prima di allontanarsi, tuttavia, ha spiegato alla platea il suo punto di vista. “Tantissimi ragazzi sono stati colpiti dalla tragica vicenda della morte di mio figlio e lottano per stare dalla parte della giustizia e della bellezza. Bisogna evitare che giovanissimi delinquenti stronchino altre vite e facciano soffrire altre famiglie. L’unico modo è punirli in maniera esemplare, facendo capire che la violenza non è tollerata. Occorrono rigore e fermezza“. Al termine del processo di primo grado, infatti, l’omicida diciassettenne di Giogiò è stato condannato a 20 anni, come aveva chiesto l’accusa. Quel giorno i genitori affermarono: “Giustizia è fatta“. Quindi la frecciata di Daniela contro Ciambriello: “Sono nove mesi che aspetto una sua telefonata. Mi hanno manifestato vicinanza la premier Meloni, politici di destra e di sinistra, ma evidentemente il garante per i diritti dei detenuti non ritiene di farlo“.

Samuele Ciambriello non intende replicare a Daniela Di Maggio – che lo scorso febbraio fu ospite a Sanremo – dal momento che tra loro due non c’è stato contraddittorio. Si limita a precisare che la madre di Giogiò era seduta in prima fila, mentre a lui era stato assegnato un posto in seconda fila. Manifesta “vicinanza a una donna colpita da un dolore così grande“. Ma ribadisce il suo punto di vista: “La pena deve avere funzione rieducativa. Piuttosto che punire questi ragazzi dobbiamo accudirli, perché uno di loro salvato è un esempio per tanti altri“.

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