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martedì, Aprile 15, 2025
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“La tammorra non è camorra”, artisti di strada a Napoli contro il regolamento del Comune

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Musicisti di strada in piazza a Napoli contro il regolamento comunale che impone un limite massimo ai decibel e l’uso di strumenti a percussione tra i quali, si lamentano i manifestanti, rientra anche la tammorra.

In piazza giocolieri ed artisti di strada mascherati anche da Pulcinella, Masaniello e Pazziariello. Hanno esposto striscioni sotto Palazzo San Giacomo, sede del Comune, improvvisando anche tarantelle e balli tradizionali.
In particolare, gli artisti di strada fanno riferimento al comma 4 dell’articolo 2 del regolamento della Polizia municipale che, sottolineano, “prendendo di mira strumenti e attrezzature utili all’esibizione, di fatto, definisce fuorilegge molte delle nostre iniziative”.
“Molti di noi si sono visti notificare multe durante esibizioni che da anni non erano considerati come ora fuorilegge. Chiediamo, come gesto di sensibilità, la modifica del comma. Noi tutti lavoriamo per i napoletani ma soprattutto per la città, per i turisti che la raggiungono. Siamo un’attrazione pulita basata su tradizioni secolari”, concludono gli artisti.

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Rifondazione Comunista, al fianco degli artisti di strada

“Rifondazione al fianco degli artisti di strada di Napoli La musica non è un crimine” osserva Elena Coccia, segretaria della federazione di Napoli del Partito della Rifondazione Comunista. “Oggi – sottolinea – circa 70 artisti di strada hanno dato vita ad una manifestazione contro il regolamento della polizia municipale, che modificando la delibera del 2015 del Consiglio Comunale, fa divieto agli artisti di strada di esibirsi in prossimità di chiese, monumenti, panorama. Fa divieto dell’utilizzo di strumenti di percussione e qualsiasi forma di amplificazione. La tarantella e perfino le nacchere vengono multate dai 250 a 500 €, dimenticando che la cultura anche di strada è una caratteristica della nostra città e lasciando viceversa indisturbata la movida assordante, chiassosa e violenta”. “Gli artisti di strada – aggiungono – chiedono la modifica di tale regolamento ed hanno attraversato la città con la parola d’ordine, la musica non è un crimine. Rifondazione Comunista, presente alla manifestazione, solidarizza con gli artisti di strada e chiede la modifica del regolamento nel rispetto della quiete pubblica, ma nella consapevolezza che l’arte di strada è per molti un vero e proprio lavoro e ha sempre fatto della nostra città un laboratorio creativo capace di parlare al mondo intero”.

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