21.4 C
Napoli
domenica, Giugno 23, 2024
PUBBLICITÀ

La truffa del “finto carabiniere” colpisce un ex campione del Napoli, voleva aiutare il figlio a riavere la patente

PUBBLICITÀ

La truffa del “finto carabiniere” colpisce anche Bruno Giordano. L’ex calciatore, attaccante della Lazio e del Napoli tra gli anni ’70 e ’80 (coi campani vincerà quello che sarà il primo scudetto della storia azzurra, nel 1987), è stato infatti “bidonato” nientemeno che dal “re delle truffe”, Carmine Cascio. Il 36enne si spaccia da anni, infatti, come finto carabiniere o agente dei servizi segreti, il tutto con finti documenti, distintivi e divise.

La truffa del “finto carabiniere” colpisce anche Bruno Giordano: raggirato dal “re delle truffe” per aiutare il figlio

Di seguito la vicenda, riportata integralmente da “Il Mattino”. Siamo a maggio del 2017 quando, dopo una cena in compagnia di Giordano e di sua moglie, l’imputato si offre spontaneamente di risolvere un problema che da qualche settimana tedia l’amico ex calciatore: al figlio hanno infatti ritirato la patente per un anno per guida in stato d’ebbrezza.

PUBBLICITÀ

Di seguito, le parole della moglie di Giordano, Susanna Bartoli, contenute nel verbale dei militari della stazione di Ponte Milvio e sempre riportate dal quotidiano partenopeo: “Mi lamentavo con qualche conoscente di famiglia, tra cui anche Cascio, di dover accompagnare il ragazzo in tutti i suoi spostamenti, e lui si è presentato a me dicendo di essere un maresciallo dell’Arma e di prestare servizio a Roma in un reparto speciale”.

La moglie di Giordano poi prosegue: “Mi disse che per lui sarebbe stato semplice risolvere la cosa e mi chiese una fototessera di mio figlio. Poche settimane ed ecco che a casa di Giuseppe Bruscolotti (ex capitano del Napoli, ndr) davanti a tutti Cascio mi ha consegnato il permesso provvisorio”.

La scoperta del falso permesso provvisorio e i precedenti di Carmine Cascio

E così in pochi giorni ecco che il figlio dell’ex calciatore e dirigente sportivo si rimette di nuovo tranquillo alla guida fino a quando, dopo un nuovo controllo, non si scopre che il certificato è falso e stavolta la patente non la rivedrà per altri due anni. Ma ormai tutto sembra essere chiaro, i militari vogliono andare fino in fondo alla vicenda. Così viene fuori che l’imputato da anni si spaccia per carabiniere e gira tra Roma e Napoli facendo favori di vario genere, ovviamente previo compenso economico. Dopo la denuncia e le indagini, viene quindi citato direttamente in giudizio. A sostenere l’accusa il pm Loredana Carrillo.

La lista di precedenti per Carmine Cascio è lunga. A febbraio scorso è stato condannato dal tribunale di Napoli Nord a 11 anni per truffa ed estorsione aggravata per aver promesso un posto di lavoro nello Stato Pontificio pretendendo denaro e preziosi da una 51enne di Frignano, nel Casertano. In quell’occasione l’imputato era riuscito a farsi consegnare dalla vittima quasi 20mila euro nel giro di due anni, per poi passare alle minacce di morte per lei e il figlio allo scopo di continuare a farsi pagare. Pochi mesi prima, a settembre scorso, il 36enne (figlio di un ex poliziotto) era stato arrestato dai carabinieri di Ciampino con l’accusa di aver minacciato, estorto denaro e maltrattato l’ex compagna, un’agente di polizia in servizio a Napoli.

 

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Trema la camorra dell’area nord, c’è un nuovo pentito

Un personaggio di grossa caratura criminale. Un pezzo da novanta del suo gruppo da sempre particolarmente ‘attivo’ nel settore...

Nella stessa categoria