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venerdì, Marzo 29, 2024
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Strage Corinaldo, insulti choc alle vittime: «Quando diventi influencer da morto…»

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Continua il dolore e lo strazio provato per le vittime della Lanterna Azzurra di Corinaldo. Le vittime sono state, ancora una volta, uccise. L’ultima volta sui social, precisamente su Instagram. Si sono riunite tutte le persone che si sono vestite di ridicolo e hanno iniziato ad insultare chi ci ha rimesso la vita senza un motivo. Persone che hanno lasciato le loro famiglie troppo presto, nel fiore della giovinezza. E quasi certamente, questi insulti, sono privi di fondamenta perché, gli autori dei pessimi e orrendi commenti, sono utenti che nemmeno conoscevano le vittime. Sono pochi, ma il problema, in realtà, non dovrebbe sussistere sin dal primo momento. I parenti sono sconvolti: «Abbiamo segnalato i commenti alla polizia postale».

I commenti choc

Sotto le foto delle vittime spuntano ancora nuovi commenti per ricordare chi, per divertirsi, non è più tornato a casa. Ma tra lo stupore di tutti c’è una persona, triste, senza pudore, che scrive: «Oh teste di … non li può leggere i commenti, è morta».

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Ma Leggo.it riporta altri commenti. Perché il peggio non ha mai fine. Sotto il profilo di un’altra vittima spuntano altri commenti: «È viva! Lo ha detto la tv!», così gli amici sono stati costretti, tra il tanto sgomento che li tormenta, a smentire la fake news.

Visto che risultare squallidi è ormai diventato difficile, ci pensa un altro utente a tentare di raggiungere la vetta della classifica dei codardi digitali. «Quando diventi influencer da morto»: questa frase, usata come didascalia sotto la foto di una delle vittime, ha indignato non solo i familiari e gli amici delle vittime, ma chiunque abbia un po’ di sensibilità. Chiunque sappia stare al mondo.

 

Nei precedenti giorni si sono tenuti i funerali delle vittime. Ma neanche tutto quello strazio è riuscito a fermare l’indecenza di persone senza sensibilità. L’indecenza di chi non riesce a vedere sentimenti nelle altre persone, di chi non distingue il giusto dall’errato. E questa non si può combattere se non con l’indifferenza perché, individui come questi ultimi, non meritano attenzioni. Figuriamoci la nostra.

 

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