Ezequiel Lavezzi è stato ospite a ‘Terzo tempo’ trasmissione andata in onda su Televomero. In questa lunga intervista il Pocho ha raccontato della sua esperienza a Napoli, ma soprattutto del suo rapporto con Maradona e la città di Napoli: “Mi sento bene e sono contento di tornare per l’affetto della gente. Ho parlato in questi giorni con il Tanque Denis, è un amico vero, l’ho conosciuto a Napoli e abbiamo costruito un’amicizia che rimane ancora oggi. Mi chiamano Pocho per il cane che avevo (ride, ndr). Qui a Napoli per Maradona? È stato così per me, per Maradona, volevo provare a venire qua perché ci ha giocato lui”.
“Dopo mi sono trovato a vivere queste cose che pian piano sono successe che io non immaginavo. Ho cercato di gestirle nella miglior maniera possibile e comunque ancora oggi la gente mi dà quell’affetto e mi fa sentire diverso e amato. Io cerco di fare lo stesso con loro, l’amore che hanno per me cerco di restituirlo e ringraziare, perché anch’io li amo tanto.” Successivamente l’argentino si lascia andare ad una battuta sul mancato abbraccio a Barzagli durante un Napoli-Juventus: “Non mi sono accorto di non aver abbracciato Barzagli (ride, ndr). Ma ad abbracciarti ti abbracci con i tuoi amici…”
Lavezzi e il suo rapporto con Cavani: “E’ uno dei centravanti più forti con cui ho giocato”
Durante la trasmissione il Pocho Lavezzi ha rilasciato durante l’intervista parole al miele per i suoi ex compagni, soprattutto per l’attaccante uruguaiano ex Napoli, Edinson Cavani: “Cavani è uno dei più forti centravanti con cui ho giocato sicuramente. Io ho giocato con Messi (ride, ndr). Ma nel suo ruolo è sicuramente uno dei più forte. Cavani sempre tardi agli allenamenti? Non mi ricordo (ride, ndr). L’italiano più forte con cui ho giocato per me è Verratti è il più forte di tutti. Ibra o Cavani? Sono diversi, mi metti in un casino (ride, ndr). Il più forte italiano del Napoli? ho giocato con Quagliarella, Paolo Cannavaro…
La città è l’affetto che ti fa vedere ogni giorno, ne parlavo con mia moglie. Io sono venuto dopo quasi 13 anni e la gente riesce ad accoglierti come magari non sei mai andato via. I bambini, magari i genitori gli hanno parlato di me. È pazzesco.!”


