E’ stato scarcerato Bartolomeo Vitiello, di Villaricca, ed esponente della cosca dei Casalesi. Difeso dall’avvocato Davide De Marco, il ras è noto per le vicende di cronaca ed dopo aver ottenuto i domiciliari in Calabria ora è completamente libero. E’ a processo per l’omicidio di Crescenzo Laiso, ammazzato per aver sottratto i soldi delle estorsioni dalle casse del clan
Vitiello è l’unico che ha scelto il rito ordinario mentre altri imputati sono stati condannati col rito abbreviato. Si tratta di Bartolomeo Cacciapuoti, Mirko Ponticelli, Nicola Della Corte, Mario Iavarazzo, Nicola Schiavone, Francesco Barbato.
Nell’ultima udienza a puntare il dito contro Bartolomeo Vitiello è stato il pentito Mario Iavazzo, personaggio di spessore che decise nel 2020 di passare dalla parte dello Stato.
L’omicidio avvenne quando il ras era in strada con la sua auto: i killer lo raggiunsero con una motocicletta con la pioggia di fuoco che non diede scampo a Laiso. Tredici i colpi che lo raggiunsero, tanto che si pensò immediatamente ad una resa di conti interna: Laiso era infatti considerato un uomo del clan dei Casalesi, e si suppose che la sua morte potesse essere stata ideata all’interno dello stesso clan. Secondo le ricostruzioni, Laiso avrebbe commesso “errori” nella gestione dei proventi delle estorsioni, trattenendo per sé una grossa parte del denaro e decretando la sua condanna a morte stabilita da Nicola Schiavone.
Bartolomeo Vitiello era stato arrestato lo scorso anno perchè accusato di far parte di un gruppo criminale dedito a compiere estorsioni ai danni di commercianti di Aversa, Lusciano e Parete, avvalendosi della forza d’intimidazione promanante dall’appartenenza alla camorra nelle sue articolazioni territoriali denominate “fazione Bidognetti” e “fazione Schiavone” del “clan dei Casalesi”.
