Anche per il Natale di quest’anno sarà aumento dei prezzi, anche se comunque in maniera molto limitata rispetto allo scorso anno. A rilevarlo, i dossier delle associazioni cittadine napoletane, Movimento Consumatori, Confcommercio e Federconsumatori Campania: in linea generale, dati la “diminuzione dell’inflazione e il tamponamento delle crisi economiche portata da Covid e guerra in Ucraina, la crescita dei prezzi ha rallentato e si attesta “al -3% circa rispetto a 12 mesi fa”, quando i costi lievitarono anche del 30% rispetto al 2021.
Un andazzo generale che non escluderà però qualche stangata.
Natale con l’inflazione in Campania, in arrivo la stangata su olio e vongole
Per questo Natale è infatti attesa la stangata su olio, vongole e frutti di mare in generale. I dati, in questo caso, arrivano dal Movimento Consumatori (MC), con a capo Osvaldo Ciriello: “Su cozze e vongole si registrano gli aumenti maggiori – spiega -. Nel dicembre 2022 le impennate toccarono il 60% rispetto al 2021, in autunno c’è stato un incremento di 8-10%. In questi giorni sui banchi delle pescherie le vongole costano anche oltre i 36 euro al kg. Un kg di cozze supera i 12 euro. Meglio per i surgelati, scelti da tante famiglie per risparmiare sul cenone, con aumenti generalizzati di oltre l’8% rispetto al 2022. Sale anche il capitone, in media 36 euro al kg, ma meno dell’anno scorso, con aumenti del circa 15%. Passando al pane, l’anno scorso il costo era raddoppiato, superando i 3 euro al kg a Napoli, con picchi di 6 euro. Per questo dicembre il ritocco al rialzo c’è, ma è molto inferiore, nell’ordine del 4%. Aumento di circa il 7% anche per il baccalà, che costa oltre 20 euro al kg, contro i circa 18 del Natale scorso”.
Non aumenta il panettone industriale e sale di poco lo spumante, per MC. Per pandoro e panettone si paga in media 8 euro. Come l’anno scorso, o “circa 10 centesimi in meno – spiega Flora Rossano da una Conad – Rincari sull’olio, fino a 2 euro, con una media di 7 euro contro i 5 del 2022″. Discorso diverso per i panettoni artigianali, “cresciuti dell’8%”, sottolineano da Federconsumatori. Rincaro “del 2%” sullo spumante. Decisamente più esosi i rococò. “L’aumento del costo delle materie prime incide sui piccoli esercenti – nota Ciriello – i prezzi superano i 20 euro al kg per la pasticceria tradizionale e i 30 euro al kg nei luoghi turistici del centro di Napoli”.
Rincari meno pesanti rispetto allo scorso Natale
In linea generale, quindi, ci saranno sì dei rincari, ma comunque meno pesanti rispetto allo scorso Natale. Il confronto proviene da Federconsumatori Campania, con a capo Giovanni Berritto: “Dodici mesi fa l’aumento era accentuato. L’incremento dell’inflazione nel 2022 era più pesante. Gli aumenti più consistenti riguardano gli addobbi, che rasentano il 20%. Un albero di un metro e venti a Natale scorso costava 70 euro, quest’anno 85-90 euro. Per i generi alimentari, la crescita dei prezzi si assesta al 12%, l’anno scorso intorno al 15%. Grossi rincari, del 14%, anche su regali tecnologici e viaggi, al più 14%. Incrementato il panettone vegano, del 15%; 10% di aumento per la frutta secca, nel 2022 era aumentata del 13%: 1 kg di noci costava intorno ai 4,5 euro. Quest’anno 5,5 euro. Registriamo poi una riduzione di spesa sull’abbigliamento, meno 1,4% rispetto al Natale ’22. Il 64% degli italiani ha acquistato con il Black Friday. In generale, circa il 7% di persone in meno farà regali a Natale ’23”.
“L’incremento dei costi è calato con il freno alle spese per l’energia – dichiara il presidente di Confcommercio Napoli Massimo Di Porzio -. I rincari sono in linea con il tasso di inflazione, anche se olio e vongole veraci aumentano per mancanza di produzione. I gamberoni, a 40 euro al kg, sono in linea con il 2022. A ridosso del 25 dicembre però i prezzi potrebbero oscillare”.
