In seguito all’arresto del sindaco Maurizio Falanga e dei suoi, il Consiglio dei Ministri ha stabilito lo scioglimento del consiglio comunale di Poggiomarino per infiltrazioni camorristiche. La decisione, proposta dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, è stata motivata dagli “accertati condizionamenti” che avrebbero compromesso la regolare amministrazione dell’ente. Il Comune sarà ora gestito da una commissione straordinaria per almeno 18 mesi.
Il sindaco Maurizio Falanga, il suo vice Luigi Belcuore e l’imprenditore Franco Carillo sono accusati di aver stretto rapporti con la camorra fin dalle elezioni amministrative del 2020. Secondo gli inquirenti, il sodalizio si sarebbe basato su un presunto scambio di favori, con la promessa di affidamenti di appalti pubblici in cambio di sostegno elettorale. L’ex primo cittadino ha rassegnato le dimissioni dopo la conferma degli arresti domiciliari da parte del Tribunale del Riesame.
Con una nota il segretario del Pd di Napoli Giuseppe Annunziata commenta: “Tralasciando ogni considerazione sulle vicende giudiziarie personali, non si può ignorare la gravità politica della situazione. La disciolta amministrazione Falanga, in pochissimi anni, ha portato Poggiomarino nel baratro istituzionale del commissariamento. Ancora una volta, la città torna agli onori della cronaca per un fatto di eccezionale gravità: la camorra è riuscita a infiltrarsi nella casa comunale, minando la fiducia dei cittadini e macchiando il prestigio delle istituzioni locali. A sciogliere il Comune è stato lo stesso Governo di centrodestra, a conferma dell’inaccettabilità della situazione“.
Il sindaco di Poggiomarino, Maurizio Falanga, è stato infatti eletto con il centrodestra nel 2020, con una coalizione di liste civiche che avevano il sostegno di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Unione di Centro. L’inchiesta della Dda di Napoli che avrebbe smascherato intrecci tra politica e camorra locale prende le mosse dalle dichiarazioni di un ex boss pentito sulle elezioni comunali, che si sarebbe attivato ricevendo in cambio favori e appalti. Falanga aveva sempre smentito ogni circostanza riferita dal boss parlando di “accuse infamanti“.
Il Consiglio dei ministri sempre oggi ha deliberato anche lo scioglimento dei Consigli comunali di San Luca in Calabria e Tremestieri Etneo in Sicilia per effetto di “accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata“.