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lunedì, Giugno 17, 2024
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Maestra picchiata da una madre del clan Spada, sarà trasferita: “Ho paura di ritorsioni”

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La scorsa settimana un’insegnante di una scuola di Ostia è stata aggredita dalla madre di un suo studente mentre si trovava nel cortile esterno della scuola. La donna, moglie di un componente del clan Spada, l’avrebbe percossa nel cortile della scuola perché la docente aveva rimproverato il figlio in classe. Quando la donna si è allontanata l’insegnante ha chiamato il 118 ma ha poi rifiutato le cure mediche.

Oggi c’è stato un incontro tra la docente e il ministro Valditara, arrivato a Ostia per abbracciarla e per portarle la testimonianza concreta che lo Stato c’è ed è presente. “Ho paura, sono terrorizzata. Non voglio essere lasciata sola” le parole della donna con gli occhi lucidi, che si è detta pronta ad andare via per la troppa paura di ritorsioni. Per questo motivo, la docente sarà trasferita: l’ok con tutta probabilità dovrà arrivare domani. La domanda era stata fatta solo due mesi fa, prima degli episodi che l’hanno portata – suo malgrado – alla ribalta delle cronache. La destinazione è fuori regione, probabilmente Abruzzo.

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L’insegnante non è ancora tornata in servizio, così come spiegato dal dirigente scolastico: “Ma presto sarà qui con noi, di nuovo”, ha garantito. Poi, è la stessa insegnante a raccontare come sono andati i fatti: “Era una lite tra due bambini sono intervenuta solo per separarli. Li ho solo divisi. Mi sono limitata a quello”. La donna ancora sotto choc. Non ha sporto denuncia “per paura”.

L’indagine intanto procede e la mamma che ha aggredito l’insegnante sarà a breve iscritta nel registro degli indagati. L’inchiesta è partita d’ufficio perché il ruolo del docente è equiparato a quello di pubblico ufficiale. A piazzale Clodio, è stata trasmessa l’informativa dei carabinieri sulla “spedizione punitiva” contro l’insegnante. Gli investigatori hanno già effettuato un primo ascolto dei testimoni e della maestra in questione, presa a schiaffi in faccia dalla donna. “Non ti devi permettere di sgridarlo, ricordati che siamo gli Spada”, le avrebbe urlato la mamma. “Finché ci siamo noi, non deve aver paura – ha ribadito il ministro abbracciandola – lo Stato è più forte di qualsiasi mafia”.

La solidarietà dai colleghi

Anche i colleghi si sono stretti intorno alla maestra aggredita, esprimendo la propria solidarietà e comprensione: “Si stavano svolgendo delle prove Invalsi – ha raccontato un’insegnante – e siamo stati allertati di quello che è successo. Un gesto intollerabile e da condannare. Non possiamo accettare simili violenze”. “Questa è una scuola che lavora sul territorio – ha detto il dirigente scolastico, Daniele Storti – dove facciamo progetti di legalità per impartire i valori sani come la giustizia e la lealtà”.

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