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venerdì, Aprile 19, 2024
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Omicidio Willy, Marco Bianchi a processo per un’altra aggressione ad un bengalese

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Marco Bianchi è accusato insieme al fratello dell’omicidio del giovane Willy Monteiro Duarte, ma dovrà presentarsi a processo anche per un’altra aggressione ai danni di un bengalese. Nel corso delle indagini è infatti emerso che i fratelli Bianchi fossero già noti alle forze dell’ordine sempre per i reati di violenza e aggressione.
Marco Bianchi è già accusato di lesioni gravi, accusa che viene rilasciata a seguito di una prognosi di oltre 20 giorni da parte della vittima e per la quale si procede d’ufficio, senza che venga sporta denuncia. Secondo quanto riporta Il Messaggero il pestaggio risalirebbe al 2018 e sarebbe scattato per futili motivi. In quell’occasione Marco non era con il fratello ma con altri amici che non sono però stati coinvolti nella denuncia.

Ma i fratelli Bianchi hanno anche altri pendenti, in tutto sette. Una risale anche al 2019 quando hanno picchiato un uomo indiano che gli aveva urlato contro dopo che avevano provato a investirlo.

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Omicidio Willy. Orologi, ville di lusso e super yacht: la ‘Bella vita’ dei fratelli Bianchi con il RdC (Articolo del 18 settembre 2020)

Il branco che ha picchiato Willy Monteiro Duarte fino a ucciderlo, poteva essere fermato prima. Tra risse, pestaggi, armi e droga, da tempo le autorità potevano procedere con l’arresto dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, ma non era mai scattato perché servivano ulteriori approfondimenti di inchiesta. Come si legge sul quotidiano Il Messaggero, in molti non hanno mai denunciato per paura botte e soprusi della banda di Artena: ma quando qualcuno lo ha fatto, o quando la denuncia è partita d’ufficio, l’arresto non è scattato comunque. In molti non hanno mai denunciato per paura botte e soprusi della banda di Artena che ha ucciso Willy. Ma quando qualcuno lo ha fatto, o quando la denuncia è partita d’ufficio, l’arresto non è scattato comunque.

Nel mirino della Procura sono finiti anche i presunti giri illeciti dei Bianchi, con tanto di tenore di vita da nababbi a dispetto del reddito di cittadinanza chiesto e ottenuto dal padre Ruggero. Reddito percepito ‘indebitamente’ secondo la Guardia di Finanza di Colleferro. La Guardia di Finanza, in seguito agli accertamenti ha chiesto ai magistrati un sequestro di beni per 27mila euro circa. Dagli accertamenti è infatti emerso che le famiglie dei quattro indagati avrebbero omesso di indicare tutte le informazioni dovute. Una segnalazione è stata inviata all’Inps per il recupero delle somme dovute.

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