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Maxi operazione nel rione Salicelle di Afragola, quartiere blindato da 300 uomini delle forze dell’ordine

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Proseguono i servizi ad “alto impatto” della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, l’area interessata oggi è quella del “Rione Salicelle” di Afragola dove, dalle prime ore del mattino, circa 300 operatori delle diverse forze dell’ordine sono impegnati nell’esecuzione di numerose perquisizioni.

Nel Comune di Afragola, come documentato dalle più recenti investigazioni, risulterebbe ormai consolidata la supremazia del clan MOCCIA, sebbene colpito da incisive azioni repressive che hanno già portato alla condanna di numerosi capi e gregari, nonché a diverse scelte di collaborazione con la giustizia. Il clan MOCCIA, tuttavia, rappresenta un aggregato criminale di considerevoli dimensioni (per numero di affiliati e per vastità del territorio controllato), attivo nelle aree dell’hinterland settentrionale di Napoli (Afragola, Casoria, Crispano, Caivano, Frattamaggiore, Frattaminore, Cardito ed Arzano) e che, nel tempo, è divenuto una sorta di confederazione composta da diversi gruppi con una propria autonomia e competenza territoriale. Nel 2018, l’operazione “Leviathan” conclusa dal Centro operativo DIA di Napoli, con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare77 a carico di 45 affiliati al citato clan, ha permesso anche di svelare la struttura “piramidale” dell’organizzazione. Nel provvedimento, il GIP descrive l’associazione “come aggregato di plurimi gruppi criminali locali, ciascuno dei quali guidato da un “senatore”, ossia un esponente storico del clan, preposto al controllo di uno o più entità territoriali sottoposte al potere egemonico del clan (Afragola, Casoria, Arzano, Cardito, Caivano, Crispano, Frattamaggiore e Frattaminore) e dotato di una certa autonomia gestionale. I rapporti con la base del gruppo sono curati da “luogotenenti”, legati al “senatore” da un vincolo fiduciario.

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I “senatori” sono tenuti a rendere conto del proprio operato ad un superiore, che funge da “coordinatore delle diverse articolazioni territoriali del clan”, nominato direttamente dalla famiglia Moccia e loro referente diretto, il quale pianifica strategie operative comuni alle cellule territoriali, dirime eventuali contrasti interni, rappresenta l’organizzazione “all’esterno…”. Il comando dell’intera organizzazione è nelle mani dei componenti della famiglia Moccia i quali, pur mantenendo una posizione defilata allo scopo di ridurre al minimo il rischio di eventuali coinvolgimenti in attività investigative, continuano a dirigere “a distanza” il sodalizio tramite il coordinatore, al quale veicolano riservatamente le decisioni sulle questioni di maggiore importanza associativa”78. Tale assetto ha consentito alla compagine criminale di superare, come accennato, le criticità derivanti dalle numerose inchieste giudiziarie e di conservare una considerevole capacità operativa che la colloca ancora oggi tra le più insidiose organizzazioni camorristiche nel panorama nazionale. Nonostante il radicamento territoriale a nord della provincia napoletana, la famiglia MOCCIA, infatti, è riuscita ad estendere la sua sfera d’influenza ben oltre il territorio di origine come documentato da talune indagini che hanno messo in evidenza le loro solide e funzionali relazioni con altri gruppi, anche non camorristici, consentendogli di effettuare numerosi investimenti patrimoniali finanche nella Capitale d’Italia. L’enorme disponibilità finanziaria ha consentito al clan di diversificare gli investimenti in molteplici settori dell’economia, grazie anche alla spiccata attitudine a stringere relazioni con qualificati soggetti gravitanti negli ambienti imprenditoriali e della politica.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiano Il Roma
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