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venerdì, Giugno 28, 2024
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Messa e fiaccolata a Cesa per Marco e Claudio Marrandino, tanti punti oscuri nella confessione del killer

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Messa e fiaccolata a Cesa stasera per Marco e Claudio Marrandino, tragicamente assassinati sabato scorso. Dopo la messa delle 19:30 la comunità si riunirà per una fiaccolata. Il corteo partirà dalla Chiesa di San Cesario in Piazza De Michele e proseguirà per Via Marini, Via Nenni, Via Scarlatti per giungere presso l’abitazione dei familiari di Marco e Claudio per poi fare ritorno, percorrendo Via F.Bagno, fino a Piazza De Michele dove si concluderà la fiaccolata.

“La nostra comunità di Cesa è profondamente scossa e triste per questa incommensurabile e surreale perdita dei nostri due ragazzi onesti e perbene, benvoluti, amati e stimati da tutti.

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Invitiamo tutto il popolo cesano a partecipare a questo momento di raccoglimento e cordoglio, per onorare la memoria di Marco e Claudio e per sostenere le loro famiglie in questo doloroso momento. La vostra presenza sarà un segno di unità e vicinanza che testimonierà la forza e il calore della nostra intera comunità nel ricordo di Marco e Claudio”, scrivono dalla pagina del Comune di Cesa.

Le indagini: c’è la confessione ma tante lacune

l gip Vincenzo Saladino, del tribunale di Napoli Nord, ha convalidato il fermo eseguito dai carabinieri su disposizione della Procura. In sede di interrogatorio, l’operaio 43enne ha confermato di aver premuto il grilletto in seguito ad una lite per questioni di viabilità. Mangiacapre, smentendo le prime dichiarazioni rese subito dopo il fermo, ha detto che è stato lui a sparare dopo aver ricevuto offese dai due soggetti per questioni di viabilità. Il primo colpo sarebbe partito “accidentalmente”, poi avrebbe perso la testa continuando nella fase omicidiaria, scappando inoltre dai militari che lo avevano visto. Insomma Mangiacapre ora si autoaccusa ma afferma che ha fatto tutto senza sapere chi fossero i due.

Una versione che non convince per niente gli inquirenti che proseguono nelle indagini. Sotto chiave sono finiti i cellulari, sia delle vittime sia dell’assassino, da cui potrebbero emergere contatti, fino ad ora non accertati. Insomma si indaga sul movente, ancora non del tutto chiarito.

Nel video che riprende la scena del duplice delitto, infatti, si notano sì le due auto una di fronte all’altra ma non sembra esserci alcun contatto tra i due veicoli tanto da far presagire una lite per viabilità. Poi la scena si svolge in pochi attimi, nemmeno il tempo di ricevere le presunte offese, Mangiacapre ha impugnato la pistola, che portava con sè quasi sempre, così come ha dichiarato nell’interrogatorio, e non ci ha pensato due volte a sparare prima a Claudio e poi a Marco. Insomma ci sono tanti, troppi punti oscuri nella sua ricostruzione. Forse il kille reo confesso copre qualcuno o nasconde il vero movente del delitto?

La ricostruzione degli inquirenti

Dalla dinamica, secondo una prima nota della Procura di Napoli Nord, ciò che è emerso è che i militari, avvicinandosi a due auto ferme per comprendere la natura del diverbio, hanno assistito a una scena drammatica. Antonio Mangiacapre, un operaio di 53 anni, è sceso improvvisamente dalla sua auto e, avvicinatosi al lato passeggero dell’altra vettura, ha afferrato uno dei fratelli Marrandino, estraendo una pistola e sparando numerosi colpi, colpendo Claudio Marrandino alla testa. Subito dopo, Marco Marrandino, avvocato, è rimasto colpito alla schiena mentre tentava di fuggire. Nei confronti del 53enne è stato emesso il fermo, “acquisiti gravi indizi di colpevolezza sul suo conto, tenuto conto dell’inequivoco riconoscimento da parte degli agenti operanti e del pericolo di fuga palesato”.

Fissata l’autopsia

Il pubblico ministero ha nominato il proprio consulente per l’autopsia  sui corpi di Marco e Claudio, che si svolgerà giovedì all’istituto di Medicina Legale di Giugliano in Campania. Sarà il dottor Francesco Vestini ad eseguire l’accertamento. Il consulente, si legge nell’atto di nomina, dovrà far luce sulle cause, il momento e i mezzi che hanno provocato la morte dei due fratelli. All’autopsia potrebbero partecipare anche consulenti nominati dai legali della famiglia Marrandino – Luigi Poziello, Luigi Marrandino, Dario Carmine Procentese, Giuseppe Laudante – e del 43enne indagato.

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