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venerdì, Marzo 29, 2024
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Clan in fermento a nord di Napoli: gli equilibri di camorra a Miano, Chiaiano e Don Guanella

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L’ultima relazione della Dia ha tracciato gli scenari criminali tra Miano, Chiaiano e Don Guanella. Ecco la ricostruzione degli inquirenti: “Le dinamiche criminali nell’area nord della città di Napoli, al pari di quanto riscontrato per la zona del Centro, risentono dell’esecuzione di provvedimenti cautelari e delle collaborazioni degli affiliati (peraltro di rango sempre più elevato), che giocano un ruolo importante nella rimodulazione dei ruoli di vertice. A Miano, ad esempio, per effetto della collaborazione dei suoi vertici, è stata quasi del tutto disarticolata la vecchia struttura del clan LO RUSSO-Capitoni, per anni egemone su un territorio che comprende anche le aree di Marianella, Chiaiano, Piscinola, Don Guanella, Colli Aminei. L’ennesimo provvedimento giudiziario, risalente al mese di novembre 2017, ha evidenziato l’elevato grado di pericolosità dei LO RUSSO, nella sua nuova articolazione, composta da giovanissimi, tra i quali i figli dei vecchi capi, che “…rappresentano il presente ed il futuro del clan, non hanno scrupoli e si sentono forti del “nome” dei Capitoni che spendono per imporre i ratei estorsivi ma, soprattutto, si occupano di droga e sono
armati…”. 

“L’indebolimento dei LO RUSSO ha lasciato spazio a sodalizi di nuova costituzione o a costole del vecchio clan, protagonisti di scontri violenti, allo scopo di affermare la loro supremazia. Stesso processo di sostituzione ha interessato i NAPPELLO, ai quali, nel mese di novembre 2017417, è stato tratto in arresto l’ultimo capo, dopo che, a maggio, erano stati uccisi il precedente capo clan, già braccio destro dei LO RUSSO, ed il nipote. I NAPPELLO si erano imposti sul territorio, proiettandosi anche su Chiaiano e Marianella,
scontrandosi con il sodalizio FERRARA-STABILE di Chiaiano. Anche quest’ultimo gruppo è stato destabilizzato da una serie di operazioni giudiziarie, lasciando spazio all’ascesa di esponenti della famiglia PERFETTO, retta dai familiari di uno storico elemento dei Capitoni. Due di questi sono ritenuti responsabili dell’agguato, il 1° luglio 2017, nel quartiere di Piscinola, rivolto ad un affiliato del clan LO RUSSO, nel corso del quale è stato ferito
un minore. Il movente del delitto sarebbe ascrivibile alla collaborazione con l’Autorità Giudiziaria della vittima designata che, con le sue dichiarazioni, aveva consentito di arrestare affiliati al gruppo PERFETTO”.

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