Vincenzo Russo, 45 anni, padre di quattro figli, è morto il 13 aprile scorso all’ospedale Cardarelli di Napoli dopo oltre due mesi di dolori, visite, ricoveri e diagnosi discordanti. Un calvario sanitario iniziato con forti dolori al petto e finito con una setticemia letale. La moglie, distrutta dalla perdita e dai dubbi sulla gestione clinica del marito, si è rivolta a Studio3A per fare chiarezza.
La Procura di Napoli, con il PM Federica D’Amodio, ha aperto un’indagine per omicidio colposo e disposto il sequestro della salma e della documentazione clinica. Due medici risultano già iscritti nel registro degli indagati. L’autopsia, affidata a un team di esperti, sarà eseguita il 29 aprile.
Russo, originario di Qualiano, era stato visitato più volte in diversi ospedali, ma nessuno era riuscito a individuare con precisione la causa dei suoi dolori, che progressivamente si erano aggravati. L’ultimo ricovero al Cardarelli sembrava dare speranze, ma poche ore dopo è arrivata la drammatica notizia dell’arresto cardiaco.
Ora la famiglia chiede giustizia: l’autopsia sarà decisiva per accertare se ci siano state negligenze sanitarie in grado di salvargli la vita.
