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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Cannavaro assente nel murales della storia azzurra: «Non è basto essere capitano del Napoli»

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Paolo Cannavaro, ex capitano del Napoli e azzurro dentro, non è stato raffigurato nei murales presenti alla stazione ‘Mostra Maradona’. L’ex difensore partenopeo, tramite il suo profilo Instagram, si è lasciato andare ad uno sfogo dopo aver notato la sua assenza.

Paolo Cannavaro: «Sono dispiaciuto per chi si dispiace al posto mio»

«Forse 278 presenze con la maglia Azzura, riportare la squadra del cuore da anni bui ad anni splendenti, vincere un trofeo dopo 22 anni di astinenza oppure essere capitano del napoli per tanti anni, non sono validi motivi per essere semplicemente raffigurato su un pezzo dei 130 pannelli a disposizione in una stazione metro, tra l’altro a pochi passi da casa mia. Non sono dispiaciuto per non essere lì insieme agli altri ne tanto meno voglio elemosinare una raffigurazione, ma sono dispiaciuto per chi si dispiace al posto mio, per chi mi contatta da giorni e si meraviglia della mia assenza…. grazie a tutti e sempre FORZA NAPOLI ».

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Prima era arrivato anche lo sfogo di Alessandro Renica

Sulla questione murales aveva avuto qualcosa da ridire anche Alessandro Renica ai microfoni di Radio Punto Nuovo Sport Show. 

“Dovete chiedere a chi lo ha fatto perché non ci sono nei murales alla stazione Mostra
Maradona. Se ha voluto raccontare la storia del Napoli non ci è riuscito. Ma, ha messo
gente che ha fatto anche la storia di altre società e non del Napoli. La cosa mi ha
disturbato: ho fatto parte dei due cicli maradoniani. A parte i gol, ho fatto anche assist
in alcune partite fondamentali. Mi sento offeso, il gol al 119′ contro la Juve, ci sono i
miei assist, ci sono i gol nelle finali di Coppa Italia. I tifosi mi hanno tranquillizzato, ci
sono rimasto male. Ci sarebbe tanto da raccontare: io ho sputato l’anima per il Napoli.
Non ho capito il senso di questo murales. Manca anche Italo Allodi: senza di lui, non ci
sarebbe stato il progetto Napoli vincente. Solo la sua grandezza e la sua conoscenza
hanno portato quel Napoli così come l’università del calcio di Coverciano. Pecci andò
via perché aveva paura dell’aereo e Bianchi non voleva farlo trasferire in macchina. Il
mio sfogo nasce dall’aver visto figure che non possono essere più rappresentative di
me. Ieri, il Napoli ha avuto un buon approccio mentale, buon lavoro di Gattuso con la
miglior difesa ed il secondo miglior attacco”.

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