I tre napoletani scomparsi potrebbero essere vivi. Come riporta il quotidiano Riodoce, la ricerca dei tre cittadini italiani scomparsi a Tecalitlán, Jalisco, lo scorso gennaio, è stata estesa ad altri 4 Stati.
Il segretariato diretto da Alfonso Navarrete Prida è intervenuto in questo caso ancora irrisolto dal governo di Jalisco. Lo Stato messicano il 16 marzo ha chiesto di consegnare le gli italiani il prima possibile.
Fu così che il 20 marzo il Dipartimento per i diritti umani del ministero degli Interni ha notificato al governo locale delle misure cautelari.
Nella sua risposta il Segretario generale del governo di Jalisco, Roberto López Lara, ha rivelato aspetti non pubblicati dell’indagine locale, in conformità con il suo ufficio CISG 0398/18, del 23 marzo 2018.
“Quattro collaborazioni sono state richieste agli avvocati e / o ai procuratori degli Stati di Colima, Michoacán, Stato del Messico e Quintana Roo”, rivela il rapporto, che mostra che la ricerca ha cessato di essere soggetta al territorio di Jalisco.
Rivela inoltre che hanno cercato le persone all’interno di ospedali civili, polizie, ospedali psichiatrici, centri di riabilitazione, servizi medici forensi e istituzioni governative o private, così come la ricerca e la posizione di telecamere di videosorveglianza relative. Sono stati chiamati a testimoniare cittadini e 12 ispezioni di oggetti e documentari, 14 atti di ricerca della polizia per chiarire i fatti e la dichiarazione dei cinque imputati.
In questo rapporto Jalisco indirizzato specificamente per Rosalinda Salinas Duran, vice direttore generale della dell’Unità difesa per i diritti umani Segob, viene rivelato che il caso degli italiani dispersi non è più indagato solo dall’ufficio del procuratore locale, ma anche dall’ufficio del procuratore generale (PGR).
Tra i progressi in materia penale è che “il 2 marzo 2018 erano legati al processo ai quattro imputati, i primi tre per il reato di sparizione forzata delle persone previsto dall’art. 27 della legge generale sulla scomparsa forzata (…), e l’ultimo per i reati connessi alla scomparsa di persone prevista dall’art. 39 della legge della materia, in cui oltre a misure precauzionali è stato imposto il carcere preventivo per il decorso di un anno “.
