«Non ti voglio descrivere perché non l’ho mai fatto, mi sono limitata sempre a dire che eri la persona più sensibile. Eri la mia piccola ombra, il gigante buono. Tu sei un uomo d’onore, il migliore. Napoli sei tu, non Mare Fuori o Gomorra». Così, in una lettera letta in chiesa, Ludovica, la sorella di Giogiò, ricorda il 24enne ucciso a Napoli.
«Quante volte hai creato piccole trappole in casa, opere ingegneristiche. E tutti gli scherzi. Siamo sempre stati una squadra. Non ti è mai importato cosa io volessi, lo esaudivi», si legge nel testo. E ancora: «Parli con tutti, sei curioso su tutto. Uso il presente perché è l’unico che tu conosci. Imitando te ho imparato che nessuno va lasciato mai da solo. Perché suoni il corno? Perché nessuno lo suona. Sei un gigante buono, sempre a sorreggere tutti. Tu sei un centro di gravità permanente. Tu ami questa città e mai l’avresti lasciata nonostante io ti avessi detto di farlo Napoli sei tu non è Mare fuori o Gomorra o il Maestro delle cerimonie».
Prima dell’inizio dei funerali sono arrivati in chiesa il ministro Gennaro Sangiuliano, che ha abbracciato a lungo la mamma, e il governatore Vincenzo De Luca. Lungo abbraccio anche con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
Presenti diversi esponenti delle istituzioni, come Antonio Bassolino, Sergio Costa, e della Cultura come Maurizio de Giovanni. La Chiesa del Gesù Nuovo è gremita da tanti amici di Giogiò e comuni cittadini
Sulla bara il corno di Giogiò
Applausi anche in chiesa all’arrivo della salma di Gioogiò. La bara bianca viene abbracciata dalla mamma che si chiede «perché» e chiede anche «giustizia». Alla sua richiesta di nuovo applausi in chiesa.
Sulla bara il corno che suonava il giovane e una sua foto.
La mamma di Giogiò: «Ergastolo per il balordo»
«Ergastolo per il balordo, ergastolo per il balordo. Non è giusto». Lo ripete la mamma di Giovanbattista: «Quel balordo ha ammazzato una comunità intera – dice – Dobbiamo cambiare la storia con la morte di Giogiò, la sua morte è stato un sacrificio, è inaccettabile. Gli ho preparato il vestito perché ci teneva al concerto con la Scarlatti ed ora è nella bara».