Il clan Amato-Pagano ha costretto commercianti e imprenditori a comprare gadget, pacchi e materiale pubblicitario durante le festività natalizie del 2022. C’è anche questo dettaglio nell’ultima indagine condotta dalla Dda di Napoli e dalla Dia contro gli Scissionisti melitesi: gli emissari avrebbero imposto ai commercianti di comprare calendari, portachiavi, accendini e penne.
A capo dell’organizzazione estorsiva ci sarebbe Enrico Bocchetti. Luciano De Luca e Luigi Tutino avrebbe svolto la funzione di coordinatori. Giuseppe Aruta, Salvatore Silvestri e Nicola Tarantino sono stati accusati di essere esecutori. Raffaele Barbieri e Francesco Petito sarebbero stati intermediari per la produzione dei gadget pubblicitari. Emmanuele Giuseppe Nappi avrebbe dovuto selezionare gli esecutori. Infine Gessica Forino e Concetta Sanguinetti sarebbero state addette rispettivamente alla contabilità ed alla base logistica.
Gadget di scarso valore
Dunque gli indagati stati accusati di aver imposto ai titolari di numerose attività commerciali l’acquisto di un pacco, contenente materiale pubblicitario di scarso valore rispetto ai soldi pagati al clan.
Talvolta le vittime avrebbero pagato senza neppure ricevere la consegna dei gadget. Con questo sistema il clan Amato-Pagano avrebbe incassato 46mila euro dall’ottobre 2022 al gennaio 2023. Gli inviati della mala melitese avrebbero costretto la quasi totalità dei titolari di attività a pagare per pacchi di gadget e pubblicità di scarsissimo valore commerciale.
“Dai una bottarella a Mugnano”
Il rappresentante scissionista Bocchetti e il reggente del clan Vincenzo Nappi, ucciso nel 2023, soprintendevano alla complessiva organizzazione dell’attività estorsiva assumendo le decisioni strategiche. De Luca si sarebbe occupato della gestione operativa con il compito di coordinare l’attività degli addetti alla consegna dei gadget e alla ricezione e contabilizzare i soldi indebitamente ricevuti.
Il 33enne avrebbe mantenuto la contabilità e curato i rapporti con gli intermediari e i titolari delle tipografie. Sarebbe pure intervenuto direttamente per formulare le richieste estorsive agli imprenditori con un maggior volume di affari o a coloro che si fossero opposti alla richiesta di ordinativi dei gadget da parte degli inviati del clan.
Nel corso di una conversazione intercettata De Luca avrebbe informato Tarantino: “Domani finisciti tutta questa zona qua vichi vicarielli… fino a sotto a tutto le Colonne … poi il lato della Variante il lato di là … poi in un secondo momento quando scendi un’altra volta … dai una bottarella a Mugnano fai tre quattro blocchetti a Mugnano… ti fermi … e ti metti a cominciare da dove sei partito qua … hai capito che fai?”.
Addetti, intermediari e custodi dei gadget di Natale
Tutino, affiliato operativo nel settore delle estorsioni, avrebbe avuto il compito di
contribuire alla fase di programmazione, progettazione e rendicontazione dell’attività. Il 40ennne sarebbe anche intervenuto direttamente per formulare le richieste estorsive
contro gli operatori economici con maggior volume di affari o contro coloro che avevano manifestato resistenze alla richiesta di ordinativi dei gadget formulati dagli addetti
alla consegna.
Aruta sarebbe stato l’addetto alle ordinazioni dei gadget pubblicitari ed alle
successive consegne nonché al coordinamento delle attività degli altri “addetti”. Tarantino avrebbe preso le ordinazioni dei gadget pubblicitari e coordinato le attività degli altri addetti, dal primo al 24 ottobre 2022, insieme ad Aruta. Entrambi avrebbero detto alle vittime di imporre il racket per conto del clan Amato-Pagano e segnalato eventuali commercianti che opponevano resistenza.
Barbieri e Petito sarebbero stati gli intermediari per la produzione dei gadget pubblicitari con il compito di ordinare e ricevere in consegna il materiale pubblicitario nella piena consapevolezza dalla destinazione alle estorsioni. Forino avrebbe avuto la contabilità degli ordinativi e degli incassi frutto delle consegne dei gadget, indicati in appositi bollettari, e avrebbe fatto da raccordo tra De Luca, Aruta e Tarantino.
Emanuele Giuseppe Nappi avrebbe reclutato gli addetti agli ordinativi dei gadget pubblicitari Sanguinetti avrebbe aiutato De Luca nella gestione dell’attività di imposizione dei gadget pubblicitari mettendo a disposizione la sua casa come base logistica, contribuendo alla tenuta della contabilità e mantenendo in custodia il denaro illecito. Silvestri sarebbe stato un intermediario con il compito di contattare alcuni commercianti per indurli ad accettare il materiale pubblicitario proposto e di pagare.
