Emergono nuovi particolari sulla vicenda che vide coinvolto Niccolò Bettarini lo scorso 1 luglio quando fu accoltellato all’esterno del locale “Old Fashion” di Milano.
Le intercettazioni
Gli investigatori hanno intercettato alcune telefonate del figlio di Stefano Bettarini e Simona Ventura in cui parla ad un amico rivelando che alcuni ultras dell’Inter avrebbero picchiato i suoi aggressori in carcere: “I capi della curva dell’Inter sono venuti da me, mi hanno detto che a San Vittore hanno fatto picchiare i miei aggressori, li hanno fatti gonfiare come le prugne sia dagli sbirri che da quelli dentro“.
Ad un altro amico invece Bettarini spiega come è nata la lite che ha portato alla sua aggressione, confermando – scrivono gli investigatori – ancora una volta quanto emerso nel corso delle indagini. Bettarini racconta all’amico che, una volta usciti dalla discoteca dopo la nottata, una sua amica lo aveva chiamato per dirgli che stavano “menando” un altro che era con loro e “io vedo tre ragazzi che sono intorno ad Andrea … allora sai come sono fatto io”. E l’amico: “Sì infatti, quello lo immaginavo…“. Niccolò: “Ho corso eh … e poi boh si avvicina sto “albanollo” e mi dice ‘tu c’hai gli orecchini come i mieì (…) mi ha dato il buffettino in faccia, io gli ho dato un cartone“. L’amico: “Tu come al solito reagisci di m***a”. E il 19enne ancora: “E poi boh, me ne sono trovati quindici addosso”. E poi ha visto la sua amica “piena di sangue“, ossia colei che assieme a un altro amico, in particolare, è intervenuta per salvare il ragazzo.
Intanto nei prossimi giorni dovrebbe verrà fissato il processo, con rito abbreviato, per i quattro accusati Davide Caddeo, che avrebbe materialmente sferrato le otto coltellate, Alessandro Ferzoco e gli albanesi Andi Arapi e Albano Jakei.
