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sabato, Aprile 20, 2024
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Inquieto riciclava i soldi di Michele Zagaria, condannato a 14 anni di carcere

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La Corte di Appello di Napoli condanna Nicola Inquieto a 14 anni di carcere per associazione camorristica. Si tratta dell’imprenditore edile operante in Romania, dove ha creato un impero immobiliare riciclando, come riconosciuto dai giudici, i soldi del boss Michele Zagaria. In primo grado il Tribunale di Napoli Nord aveva inflitto ad Inquieto 16 anni. La sentenza di appello ha dunque confermato la ricostruzione accusatoria della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Nell’aprile 2018 la DDA fece arrestare Inquieto insieme al fratello Giuseppe, poi assolto, ritenendolo un imprenditore del clan agli ordini del boss ‘Capastorta’.

L’IMPERO DI INQUIETO IN ROMANIA

Inquieto avrebbe ripulito centinaia di milioni di euro creando in Romania, in particolare nella città di Pitesti. Costruì un impero immobiliare tra imprese di costruzione, centri benessere, varie centinaia di appartamenti già ultimati o in costruzione. Inoltre il fratello Vincenzo Inquieto è il proprietario della casa in via Mascagni a Casapesenna. In quell’abitazione venne arrestato il boss Zagaria nel dicembre 2011. Vincenzo Inquieto è stato assolto dall’accusa di associazione camorristica.

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Nel 2018 l’imprenditore arrestato in Romania in virtù di un mandato di arresto della Procura europea Eurojust. Spiccato nei confronti di Inquieto in seguito ad un’inchiesta della Dia per associazione camorristica e sul presunto reinvestimento di capitali del boss Zagaria. A Pitesti la Dia sequestrò 400 appartamenti, una spa di lusso e diversi documenti bancari nel corso del blitz che in codice dal pm Catello Maresca chiamata “Operazione Transilvania”.

LE ACCUSE DAL PENTITO DI COSA NOSTRA

Tre i collaboratori di giustizia ascoltati dal tribunale di Napoli Nord c’è anche un pentito vicino a Cosa Nostra, Fabio Lanzafame, imprenditore siracusano. Lanzafame, che è ritenuto legato a soggetti vicini al clan catanese dei Santapaola e alle cosche siracusane, ha fatto riferimento a delle attività societarie con Inquieto, a delle cessioni di crediti per il gioco delle scommesse e alcuni presunti rapporti con i clan siciliani da parte del gruppo di Zagaria.

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