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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Niente mantenimento per i boss, i contrasti ‘risolti’ con un summit a Pianura

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Ben prima che i Calone-Esposito-Marsicano facessero gruppo a sè i suoi ras erano parte integrante dell’ex clan Mele a cui dovevano corrispondere una quota mensile destinata ai carcerati e soprattutto al boss Giuseppe Mele. Proprio questo particolare fece emergere nei mesi scorsi contrasti all’interno del gruppo visto che Antonio Calone, all’epoca reggente, non corrispose alcuna somma alla moglie di Mele, episodio che generò contrasti poi ‘sanati’ da un summit tenutosi proprio a Pianura. Questo è uno dei tanti retroscena emersi nelle ordinanze che un mese fa hanno decapitato i due clan della zona, particolare raccontato ai magistrati dal pentito Youssef Aboumuslim.

Il racconto di Youssef sul summit di Pianura

Nel verbale del maggio 2021 l’ex colonnello di Bagnoli racconta:«Avemmo un incontro con i rappresentanti di Pianura e tale incontro avvenne dopo la scarcerazione di Massimiliano Esposito. All’incontro erano presenti: Calone Antonio, Marsicano Emanuele “alias o Messican” e Malvasio Giuseppe e la riunione avvenne a casa mia. Durante questo incontro, emerse la lamentela di Mele Giuseppe, che, detenuto con Esposito Cristian, diceva di non ricevere nessun tipo di sostentamento in qualità di detenuto. Il Calone, presente alla riunione, disse che da quel momento si sarebbe occupato volentieri lui del mantenimento, anche perché lui era stato il successore dei Mele netta zona di Pianura. Precisò inoltre che, il mancato mantenimento di Mele Giuseppe, era dovuto al fatto che aveva litigato con la moglie del Mele e per dimostrare la sua lealtà a Mele, mostrò un tatuaggio con il nome Mele, perfar capire ilsuo legame con il predetto. Il tatuaggio, il Calone lo aveva sul petto. Calone tuttavia non mantenne le promesse, anzi andò in giro dicendo che Massimiliano Esposito si voleva impossessare dette piazze di spaccio di Pianura e rione Traiano e voleva soppiantare la gente di rione Traiano. Massimiliano Esposito, veramente si voleva prendere il rione Traiano, ma il suo accordo era con Scognamillo Daniele e Calone Antonio non ne sapeva niente. Marsicano Emanuele, presente atta riunione, era d’accordo con il fatto che Calone doveva continuare a mantenere il Mele. ‘Alla riunione, lo stesso Marsicano, che aveva una piazza di spaccio su Pianura, concordò che il Mele andava mantenuto nella sua detenzione. Il “Messicano”, gestiva la piazza di spaccio con Esposito Carlo e quando è uscito il Calone dal carcere hanno creato un gruppo loro».

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