“Non ho fatto in tempo a salvarlo“, queste le parole di don Luigi Merola alle telecamere del Tg1. Il parroco è da anni impegnato nel lotta alla camorra con la sua Fondazione di recupero minorile ‘a Voce d’e Creature Onlus ha sede nella storica “Villa di Bambù” confiscata alla criminalità organizzata.
“Non abbiamo avuto neanche il tempo di dargli un chance, una alternativa e sappiamo come è andata a finire”, ha spiegato don Luigi. “Non buttate via la vostra vita – dice – perché la violenza non può essere la strada dei giovani. Chi entra nella criminalità organizzata non avrà mai una lunga vita e darà solo dispiacere e dolore alla propria famiglia e alla società”.
Intanto continuano le indagini da parte dei carabinieri, sotto il coordinamento della Dda di Napoli. Si sta spulciando sulle frequentazioni, rapporti, amicizie. Sono stati interrogati la ragazza che era con lui in auto al momento dell’omicidio ma anche familiari e conoscenti.
Il social tik Tok è pieno di post ricordo di amici ma anche del padre che lo mostra sorridente davanti alla torta del 20esimo compleanno festeggiato il primo marzo scorso.
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Comincia a delinearsi, con il passare delle ore, la dinamica dell’omicidio di Emanuele Durante, il 20enne ucciso a colpi di pistola a Napoli ieri pomeriggio su via Santa Teresa degli Scalzi. Il giovane, contrariamente a quanto riferito in precedenza, non era in sella a uno scooter ma all’interno di una vettura con una ragazza, che a quanto pare era la sua fidanzata, ed era al posto di guida. In due si sarebbero affiancati alla vettura e avrebbero esploso un colpo di pistola, poi rivelatosi mortale, che non avrebbe dato scampo al giovane. Durante è stato soccorso da un automobilista di passaggio, che lo ha accompagnato insieme alla giovane donna al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini. La ragazza sarebbe rimasta in ospedale non lasciandolo mai solo.
Sullo sfondo c’è l’ombra di un regolamento di conti tra bande di giovanissimi pronti a tutto. Anche ad uccidere. Il ragazzo era imparentato alla lontana con la famiglia di Annalisa Durante, la ragazzina uccisa a Forcella nel 2004. La pista che va per la maggiore è quella relativa allo scontro tra bande: Durante in più di un’occasione sarebbe stato fermato in compagnia di giovanissimi del Mercato la stessa zona al centro della diatriba con i giovani della Sanità dal cui scontro è poi arrivato l’omicidio di Emanuele Tufano, ucciso qualche mese fa nei pressi di Corso Umberto.
In quel caso il delitto fu subito inquadrato in tensioni sfociati in scontri armati tra i gruppi della Sanità e quelli di piazza Mercato. Non può dunque escludersi che quanto avvenuto ieri pomeriggio replichi la stessa dinamica nonché la stessa matrice. Le indagini dei carabinieri continuano a scandagliare il passato e le frequentazioni della vittima e non escludono nessuna pista. Chiarimenti potrebbero arrivare dall’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona