9.2 C
Napoli
venerdì, Aprile 19, 2024
PUBBLICITÀ

Abolizione del Reddito di Cittadinanza, il sindaco di Napoli: “I poveri non vanno dimenticati”

PUBBLICITÀ

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha parlato ai microfoni di Sky Tg24 a margine dell’assemblea nazionale dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni, che si è tenuta a Bergamo. Queste le sue parole:

“Sul reddito di cittadinanza ci vuole grande attenzione. Dimenticare i poveri non è degno di un grande Paese e in un momento di difficoltà economica così grande non possiamo lasciare le famiglie senza reddito. Le aree più marginali e le fasce sociali più marginali del Paese non sono solo al Mezzogiorno: il reddito di cittadinanza è in Lombardia, in Veneto, in Emilia, ci sono più percettori al Sud ma ci sono anche al Nord”.

PUBBLICITÀ

REDDITO DI CITTADINANZA, MANFREDI: “COMBATTERE GLI ABUSI E POTENZIARE LE POLITICHE DI SOSTEGNO AL LAVORO”

Per Manfredi bisogna “combattere ovviamente gli sprechi e gli abusi, potenziamo le politiche di sostegno al lavoro”. Ma, aggiunge, “non lasciamo indietro le persone che sono in difficoltà. Non possiamo negare che la povertà sta crescendo, far finta che non succede niente e che i poveri li possiamo dimenticare non è un’azione degna di un grande Paese democratico, soprattutto in un momento di difficoltà come questo”.

IL COMMENTO SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA TRA LE REGIONI

Il sindaco di Napoli si è poi soffermato anche sulla proposta di legge dell’Autonomia Differenziata tra le Regioni, attualmente al vaglio del Ministro degli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli. 

“E’ impensabile che le singole regioni possano farsi da sole le politiche sull’energia o sull’istruzione, così com’è impensabile che ogni regione possa agire in maniera indipendente: è anti storico e irrealistico – ha detto –. La vera sfida del paese è ridurre i divari, che non sono solo quelli tra Nord e sud ma tra centro e periferia. L’Italia è il Paese europeo che ha il più grande divario di istruzione al suo interno”.

Ha poi concluso: ” Noi abbiamo la più alta percentuale di giovani che non studiano e non lavorano. Dunque, bisogna fare delle politiche attive per migliorare l’istruzione. Queste sono grandi politiche nazionali che non possono essere lasciate alle singole regioni, anzi, devono essere interpretate in una dimensione Europea. Non sono contrario all’autonomia come principio generale, perché è un valore, ma il tema è come si fa e per cosa si fa”.

 

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Festa ai Ponti Rossi finita nel sangue, scarcerato presunto accoltellatore

Ha ottenuto gli arresti domiciliari nonostante le pesanti accuse a suo carico. Questa la decisione presa dal gip Vinciguerra...

Nella stessa categoria