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giovedì, Aprile 18, 2024
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“Non ti farò del male…”. La telefonata choc tra Antonietta Gargiulo e Luigi Capasso

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«E io col matrimonio sedici anni come sono stata? Dimmi sono stata felice sedici anni di matrimonio? Sono stata felice? Sono stata svergognata, tradita, maltrattata, picchiata… Sul posto di lavoro svergognata da tutta Cisterna come una che non se lo merita, perché lo sai che non me lo meritavo…». «Perché non è solo l’episodio qua fuori, io e te sappiamo la verità? Perché se era una volta che è successo, dici “io mi sto curando”…Io e te la sappiamo la verità…». Luigi: «Dammi la possibilità di avvicinarmi alle bambine, per favore». Antonietta: «Ma allora se io vedo mia figlia in ansia impaurita…» (…) «Io non le obbligherò a fare niente perché tu le hai obbligate, le hai obbligate per anni a fare cose che non volevano, io non obbligo più nessuno». È una parte della telefonata tra Luigi Capasso e la moglie Antonietta Gargiulo, del 9 dicembre scorso, trasmessa a “Pomeriggio cinque”.

“Antonietta aveva paura che il marito rapisse le figlie o facesse qualche violenza nei loro confronti perché non lo volevano vedere”, ha detto il parroco di Cisterna di Latina a “Chi l’ha visto?”.

“Non vi farò mai male”. Fanno venire i brividi le parole di Luigi Capasso, il carabiniere che ha sparato alla moglie, ucciso le due figlie e poi si è suicidato, pronunciate nel corso di una telefonata, da lui stesso registrata e risalente a pochi mesi prima della strage, diffusa ieri dalla trasmissione ‘Pomeriggio Cinque’.

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L’uomo chiama la moglie, Antonietta Gargiulo, pregandola di farlo parlare con la figlia più grande, Alessia, di 13 anni. La donna prima chiarisce: “Se lo devono sentire loro”. Poi gli passa la ragazzina. Capasso chiede alla figlia se vuole uscire con lui ma Alessia prende tempo, sembra avere paura. Allora lui la rassicura: “Non ti preoccupare a papà, non ti faccio niente“. Lei risponde: “Lo so che tu non mi faresti mai del male”. Non fa in tempo a finire di parlare che lui giura: “No, mai mai”.

Poi l’uomo torna a insistere per convincerla a incontrarlo: “Se mai proviamo a stare insieme, mai sappiamo se stiamo bene o no”. La 13enne sembra in difficoltà. “Però da soli no“, dice. Il padre allora estende l’invito anche alla moglie e all’altra figlia più piccola, Martina, 8 anni. “Ci tengo a voi“, assicura. Ma Alessia preferisce chiudere la conversazione e, rispondendo alla richiesta del papà, dice: “Ti faccio sapere dopo”. Poi ripassa il telefono alla madre.

Anche alla moglie Capasso ripete: “Anto’, io non ti farei mai del male, già te ne ho fatto”. Ma lei non crede al marito: “Non è che non mi fido più di te, non mi fido più di nessun uomo al mondo. Voglio stare tranquilla con le mie figlie a riprenderci perché io sto male”. “Io – continua la donna – c’ho un cuore mio da ricostruire. Venti anni di sogni e desideri distrutti. Io voglio la separazione. Stai male? Me lo immagino nessuno è contento – dice rivolgendosi al marito – ma tu sai tutta la verità, sai tutto quello che io ho fatto per te”.

Antonietta continua il suo sfogo come un fiume in piena: “Ti manca fare l’albero di Natale? Dovevi perdere tutto per capirlo. Allora io spero – spiega all’uomo – che tu veramente faccia un percorso e diventi l’uomo migliore che tu puoi essere, perché tu di base ce le hai le qualità però – aggiunge – c’hai tante problematiche”. Capasso assicura: “Ho capito tutti gli errori miei verso di te, verso le bambine, verso tutto quello che vuoi”. E poi le dice di essere d’accordo sulla separazione se lei pensa che questo la farebbe stare meglio.

La moglie però torna a esprimere tutto il suo dolore: “Dimmi, io sono stata felice 16 anni di matrimonio? Sono stata svergognata, tradita, maltrattata, picchiata. Sul posto di lavoro svergognata da tutta Cisterna come una che non se lo merita perché lo sai che non me lo merito”. Non è solo un episodio, continua, “io e te sappiamo la verità“. “Se l’hai capito – dice ancora Antonietta – mi fa solo piacere perché se tu diventi la persona che puoi essere, io sono felice di vederti un padre migliore”.

Capasso però replica: “Ma io senza di voi non riesco”. E la supplica: “Dammi la possibilità di avvicinarmi alle bambine”. La moglie allora cerca di fargli capire che non può costringere le figlie ad incontrarlo se loro non vogliono: “Non te la devo dare io la possibilità – spiega-, ma se io vedo mia figlia in ansia, impaurita, io non la obbligherò a fare niente. Tu l’hai obbligate per anni a fare le cose che non volevano”. “Sappi che io e loro – aggiunge – preghiamo per te, in questo le obbligo”.

Poi, prima di chiudere la conversazione, le ultime amare parole: “Avevi tutto, due figlie intelligenti, una moglie che ti stra-amava”. E continua: “Io sono la deficiente che ti ha stra-amato, ho sbagliato. Ora penso a me e alle mie figlie perché ho dato la mia vita per te e davanti a Gesù cammino a testa alta. Mi dispiace – conclude – hai superato tutti i limiti“.

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