Prenderà il via il prossimo 6 novembre, nel Palazzo di Giustizia di Napoli, il processo di appello per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, il giovane pizzaiolo freddato con un colpo di pistola agli chalet di Mergellina, a Napoli, il 20 marzo 2023, al culmine di una lite scoppiata tra gruppi malavitosi rivali, a cui era completamente estraneo.
A sparare, secondo quanto ha stabilito il processo in primo grado, fu il baby boss Francesco Pio Valda, 21 anni, condannato all’ergastolo per questo assurdo omicidio.
Con lui, davanti ai giudici della Corte di Assise di Appello, ci sarà un gruppo di amici e parenti, condannati a pene meno pesanti: Alessandra Clemente (sua cugina), Salvatore Mancini, Giuseppina Niglio (sua nonna) e Pasquale Saiz.
Le parti civili sono invece la famiglia Maimone (difesa dall’avvocato Sergio Pisani), il Comune di Napoli (con l’avvocato Marco Buzzo) e la Fondazione Polis (con gli avvocati Celeste Giliberti).
Omicidio Maimone, le motivazioni della sentenza
Iframmenti di quella notte immortalati nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Napoli, zona degli chalet di Mergellina. È il 20 marzo del 2023. Una scarpa accidentalmente macchiata e si scatena una lite tra due gruppi di giovani. Francesco Pio Valda, oggi 21enne, impugna una pistola e spara tra la folla. Un proiettile centra al petto Francesco Pio Maimone. Ha 18 anni, lavora come pizzaiolo. In quel momento è seduto con gli amici a sorseggiare un drink. Con la rissa non c’entra nulla.
Quasi due anni più tardi, a fine gennaio, Valda viene condannato all’ergastolo. Pochi giorni prima, in un altro processo, una condanna a 15 anni per associazione camorristica.
Ora sono state rese note le motivazioni della sentenza sull’omicidio Maimone. Tra le intercettazioni captate dagli investigatori, nelle ore successive all’accaduto, risuonano frasi choc: “sono cose che capitano a Napoli… a Napoli sono morti i bambini che non c’entrano in mezzo alla strada…”. Frasi che, si legge nella sentenza, minimizzano “l’accaduto banalizzando la morte dell’innocente Maimone alla stregua di un danno collaterale dell’eterna guerra criminale combattuta nelle strade”.