Omicidio Varrello, evita il carcere a vita Nunzio Andolfi ‘Nunziello’, figlio del più noto Andrea ‘o minorenne, storico ras della malavita di Barra. Il giovane (difeso dagli avvocati Leopoldo Perone e Sergio Cola) nel processo di secondo grado ha incassato 26 anni di reclusione (a fronte dell’ergastolo comminato in primo grado): il giudice ha accolto la linea difensiva dei legali del giovane escludendo la premeditazione e l’aggravante mafiosa con giudizio dibattimentale. Per Andolfi dunque c’è stata valutazione positiva sul regime di ostatività. Nelle scorse settimane Andolfi junior aveva scritto una lettera decidendo di mettere nero su bianco la verità sull’omicidio Varrello, avvenuto nel giugno del 2013:«All’epoca avevo solo diciannove anni, ma in questo periodo di detenzione sono cambiate tante cose, io stesso sono cambiato. In quegli anni in cui ero poco più che adolescente, in ragione del contesto sociale in cui ero nato e cresciuto, per l’assenza di una valida istruzione, per la mancanza di una figura paterna, considerato che mio padre è stato lontano da me per via dei tanti anni passati in carcere, il senso di tante cose, parole, atteggiamenti e comportamenti non lo comprendevo. Da qui la ragione di errori e scelte che hanno compromesso il mio futuro». Nonostante quella lettera il pubblico ministero aveva chiesto per lui trent’anni, oggi la svolta con l’ergastolo evitato per ‘Nunziello’.
Sentenza d’Appello anche per l’omicidio Valda, ras ucciso il 23 gennaio 2013 in via Mastellone nel quartiere di Barra, periferia orientale della città. I due coimputati Mario Campisi e Camillo Attilio (difesi dagli avvocati Michele Basile e Giovanni Abet) hanno rimediato una condanna a trent’anni (erano stati condannati in primo grado all’ergastolo).
