“Il rapporto di coppia con Ornella era andato in crisi. Dormivo da un mese in auto anche se ho sempre le chiavi di casa, e di notte sono ritornato in casa e dopo un litigio l’ho colpita con un coltello da cucina presente in casa”. Queste le parole di Pinotto Iacomino interrogato dai carabinieri di Montegabbione in merito al brutale omicidio di Ornella Pinto, avvenuto a Napoli.
“Non riuscivo a dormire, avevo bisogno di parlare con Ornella, sono entrato in casa, lei da un mese mi aveva fatto capire chiaramente che non voleva continuare con la convivenza” si legge su Repubblica. Dodici coltellate hanno raggiunto Ornella ferendola gravemente, la donna si è spenta poi presso l’ospedale Cardarelli dove è stata trasportata in condizioni disperate.
Un particolare che nei prossimi giorni gli investigatori dovranno chiarire è quella dell’arma del delitto. La sorella di Ornella ha raccontato – agli inquirenti e anche a Repubblica, cinque giorni fa – che il coltello utilizzato per assassinare la ex compagna sarebbe stato da lui introdotto in casa, avvolto in un panno. Quell’ “arma” non si trovava in cucina, ma era stato portato da Iacomino. Probabilmente lo aveva prelevato dalla sua abitazione o dal B&b che l’uomo gestiva nella provincia vesuviana insieme con altri soci. Un dettaglio non di poco conto poiché su questo particolare sarà impiantata l’eventuale aggravante della premeditazione.