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sabato, Aprile 27, 2024
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Genitori aggrediscono l’infermiera del Santobono: “Te accir'”

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Al pronto soccorso pediatrico del Santobono i genitori di un piccolo paziente non essendo d’accordo sulla somministrazione di un farmaco hanno aggredito e minacciato un’infermiera. È la stessa vittima dell’aggressione, che si è rivolta al Consigliere Regionale di Europa Verde Francese Emilio Borrelli, a raccontare quanto accaduto.

IL RACCONTO DELL’INFERMIERA

Le scrivo per raccontarle un episodio spiacevole, un atto di violenza che ha interrotto il servizio del pronto soccorso del Santobono per più di 2 ore, mettendo a rischio la salute mia e soprattutto quella dei piccoli pazienti che non hanno potuto ricevere degna assistenza in quei momenti. Io, infermiera di pronto soccorso pediatrico, ho dovuto abbandonare il posto di lavoro durante il turno notturno. Mi è stato impedito di svolgere il mio lavoro, sono stata nascosta dalle mie colleghe in uno stanzino, rinchiusa a chiave per difendermi. Sono stata bersaglio di gente che nemmeno voglio classificare. Ho dovuto tranquillizzare una mamma giunta in ospedale con una neonata che respirava male, perché sentendo inveire contro di me, mentre tra l’altro le spiegavo che sua figlia sarebbe stata la prossima bambina ad essere visitata visto la difficoltà respiratoria… perché aveva paura che quella gente si arrabbiasse con lei per la precedenza acquisita“.

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Sono stata oggetto di minacce e violenza per più di 2 ore (mi è stata quasi lanciata una bombola di ossigeno ed un estintore) per aver somministrato, chiedendo al genitore presente, del Nurofen a un ragazzo di 12 anni con un dolore toracico, dolore valutato ben 2 volte secondo i protocolli in uso. Ma la madre non presente alla valutazione non era d’accordo sulla somministrazione del farmaco visto che il paziente era a suo dire asmatico (ma non ho avuto modo di farle capire che le due cose non sarebbero mai state correlate!). Sono stanca di svolgere il mio lavoro così, non ho più voglia di combattere la violenza e la mancanza di rispetto per noi operatori sanitari. Non so se mai ci potrà essere soluzione… Ringrazierò sempre le mie colleghe che hanno fatto di tutto per tutelarmi e i poliziotti che hanno provato a sedare la rissa che definirei unilaterale. Ci mettiamo il cuore … inutilmente.

IL VIDEO GIRATO AL SANTOBONO

Nel filmato che riprende alcuni momenti dell’aggressione si sente dire dall’uomo rivoltosi all’infermiera -“Lo giuro sui miei figli, ti uccido. Se mio figlio si sente male, ti uccido.” “Assurdo. Abbiamo chiesto  di identificare questi individui che dovranno essere denunciati “-ha commentato Borrelli “Ormai la situazione è fuori controllo e non si può più tollerare che certi soggetti portino terrore e violenza negli ospedali tra i presenti ed impedendo al personale medico di svolgere le proprie mansioni. Servono presidi militari nei pronto soccorso e pene severe per violenti. Ad oggi nessun soggetto che ha sfasciato o realizzato aggressioni in un ospedale ha subito una condanna e intanto è sempre meno il personale medico disposto a lavorare nei pronto soccorso per paura di essere sottoposto a violenza”.

SCATTA LA DENUNCIA DEI GENITORI

Ieri sera gli agenti del Commissariato Vomero, durante il servizio di controllo del territorio, su disposizione della Centrale Operativa, sono intervenuti presso il pronto soccorso dell’Ospedale Santobono per la segnalazione di personale sanitario in difficoltà. I poliziotti, giunti sul posto, hanno accertato che, poco prima, una donna si era lamentata dei tempi di attesa troppo lunghi ed aveva inveito contro un’infermiera la quale ha raccontato agli operatori che anche il marito della stessa l’aveva insultata.

Gli agenti hanno raggiunto l’uomo presso il box Pediatria  ma, in quel momento, la donna ha scavalcato la finestra della sala d’attesa ed ha dato in escandescenze minacciando il personale sanitario e tentando di afferrare un estintore per lanciarlo al loro indirizzo fino a quando è stata fermata da un addetto alle pulizie. Gli operatori, con il supporto delle pattuglie dell’Ufficio Prevenzione Generale, sono riusciti a riportare la situazione alla calma identificando i coniugi per un 41enne ed una 43enne,  napoletani con precedenti di polizia, e li hanno denunciati per interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità.

 

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