Uccise senza scrupoli un innocente pur di accontentare Emanuele Sibillo. Andò nell’officina in cui lavorava Luigi Galletta e gli sparò mentre svolgeva il suo onesto lavoro. Per questo A.N. conosciuto come Nannone, è stato condannato a 18 anni di carcere con il rito abbreviato. L’unica “colpa” della povera vittima era la sua parentela – alla lontana – con un presunto esponente dei Buonerba, all’epoca in guerra contro il clan del giovane Sibillo che, con la sua “paranza di bambini” stava tentando la scalata al potere nel cuore di Napoli. Non ebbe alcuna remora a picchiarlo, minacciarlo, per poi tornare in quell’officina una seconda volta e ammazzare un ragazzo che sognava una vita normale, onesta, ed era estraneo alle logiche criminali.
Paranza dei bambini, condanna per “Nannone”: uccise un innocente a sangue freddo
PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ
RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.