Parto in casa inaspettato, proprio come nei film. A raccontarci l’incredibile storia è Lina D’Alterio, la donna che ha aiutato una giovane a dare alla luce, in condizioni non certo ottimali, la sua piccola. I fatti sono accaduti a Giugliano nei giorni scorsi, per fortuna dopo il grande spavento si è concluso a lieto fine.
L’allarme
L’allarme è arrivato dal figlio piccolo di Sara Camisa, la 32enne partoriente. “Il bambino della mia vicina è stato mandato da me a chiedere aiuto perché la madre era in pericolo – racconta Lina – non riusciva a farsi capire bene e mi sono precipitata a casa loro insieme a mia sorella”.
Un parto pericoloso
Da incubo lo scenario che attendeva le due sorelle: “Appena siamo entrate abbiamo avuto dinanzi a noi una scena terrificante. Sara si trovava a terra in un lago di sangue e mi sono spaventata moltissimo” – continua la donna. La ragazza aveva rotto le acque, nonostante fosse ancora al settimo mese di gravidanza. Le contrazioni erano sempre più forti ed era disperata. Immediatamente le vicine coinvolte hanno telefonato al 118, ma Sara non poteva aspettare. “Ho dovuto agire subito, non ho pensato a niente, dovevo fare qualcosa anche se ero terrorizzata. Così abbiamo proceduto al parto”, racconta Lina. Ci sono state dure complicanze perché la bambina era podalica e la testa faticava ad uscire fuori. Abbiamo temuto il peggio”.
Il lieto fine
Dopo circa mezz’ora la piccola Anna è venuta fuori. Inizialmente sembrava non respirasse, poi dopo aver dato due colpetti, è scoppiata a piangere. “Non so descrivere la sensazione che ho provato. Non avevo mai nemmeno assistito ad un parto naturale, io stessa ho avuto due volte il cesareo. – confessa la coraggiosa D’Alterio con la voce rotta dall’emozione – Non potrò mai dimenticare ciò che ho sentito appena ho visto quella piccola creatura. Avevo avuto paura, ma quando l’ho vista, non ho capito più nulla”.
I sanitari del 118 hanno trasportato madre e nascitura all’ospedale di Giugliano dove sono state ricoverate in buone condizioni.
“Mi hanno detto che se qualcosa fosse andato storto, avrebbero indagato me e mia sorella. Ma non c’era tempo per pensare, in quella situazione dovevamo solo agire per aiutare Sara.” – così conclude la signora, aiuto prezioso alla riuscita di un miracolo.
Simile la storia del piccolo Samuel, nato in casa a Portici dopo che la mamma Myriam ha rotto le acque nell’abitazione dei suoi genitori.