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martedì, Dicembre 3, 2024
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Processo Turetta, il padre di Giulia Cecchettin accusa la difesa di offese ed umiliazione

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Gino Cecchettin, padre di Giulia Cecchettin, la giovane uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ha espresso il suo dolore e la sua indignazione sui social a seguito dell’arringa difensiva pronunciata durante il processo in corso presso la corte d’Assise di Venezia. L’uomo ha denunciato che la difesa dell’imputato ha travalicato i limiti del rispetto umano, offendo ancora una volta la memoria della figlia.

La difesa di un imputato è un diritto inviolabile, garantito dalla legge in ogni stato e grado del procedimento. Tuttavia, credo che nell’esercitare questo diritto sia importante mantenersi entro un limite“, ha scritto Gino Cecchettin, evidenziando che, pur rispettando il diritto alla difesa, il comportamento degli avvocati difensori di Turetta, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, ha superato la linea del buon senso.

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Il padre Giulia Cecchettin contro la difesa 

L’arringa difensiva, pur essendo parte integrante del processo legale, ha suscitato forti reazioni da parte di chi segue il caso, in particolare da parte dei familiari di Giulia Cecchettin.

Ancora una volta mi sono sentito offeso e la memoria di Giulia è stata umiliata“, ha dichiarato il padre di Giulia Cecchettin, che ha scelto di non essere presente in aula durante la discussione della difesa. Cecchettin ha precisato che l’esercizio del diritto di difesa non dovrebbe causare ulteriore dolore ai familiari della vittima e non dovrebbe suscitare indignazione tra chi assiste al processo.

L’uomo ha concluso il suo intervento affermando che il superamento dei limiti di rispetto umano rischia di aggravare il già grande dolore di chi ha subito una tragedia come quella che ha colpito la sua famiglia.

Il processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin prosegue, e le parole di Gino Cecchettin pongono l’attenzione sull’importanza di mantenere l’equilibrio tra il diritto alla difesa e il rispetto per la dignità delle vittime e delle loro famiglie.

 

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