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sabato, Aprile 27, 2024
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Quindici centimetri di garza lasciati nel corpo, 62enne muore dopo intervento al cuore

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Cinque persone indagate per la morte di Umberto Maddolo, il 62enne di Capaccio Paestum deceduto dopo un intervento al cuore. L’uomo aveva avuto un malore dopo l’operazione, che lo ha stroncato. I familiari, che denunciarono la vicenda, erano riusciti ad ottenere la riesumazione della salma, che ha portato a scoprire che nel corpo c’era una garza di 15 centimetri. Una circostanza che ha spinto anche gli investigatori ad investigare sul caso in maniera celere.

Morto dopo un’operazione al cuore, durante l’autopsia trovano un garza di 15cm nel corpo: indagati 5 medici

La Procura di Salerno ha quindi iscritto nel registro degli indagati cinque medici che si erano occupati dell’intervento. Tra questi, anche il dottor Enrico Coscioni, primario di Cardiochirurgia dell’ospedale San Giovanni di Dio – Ruggi d’Aragona. Le ipotesi contestate ai cinque indagati sono, a vario titolo, omicidio colposo e responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario in concorso. Sequestrate anche le cartelle cliniche relative a Umberto Maddolo.

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La dichiarazione della direzione dell’ospedale di Salerno

La direzione generale dell’ospedale San Giovanni di Dio – Ruggi d’Aragona ha espresso in una nota firmata da Vincenzo D’Amato la propria vicinanza ai parenti di Umberto Maddolo. Inoltre, pur ribadendo “piena fiducia” nelle indagini e nella magistratura, ha spiegato che fornirà “la massima collaborazione” per arrivare quanto prima ad accertare tutti i fatti. Questo il testo della nota diffusa dalla direzione generale dell’ospedale salernitano.

In merito alla vicenda per la quale sono indagati il Dr. Enrico Coscioni, Direttore della Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia, ed alcuni suoi collaboratori, nell’esprimere vicinanza alla famiglia del paziente defunto, la Direzione Generale, depone la più ampia fiducia nell’attività della Magistratura e degli organi di Polizia Giudiziaria, auspicando un rigoroso quanto celere accertamento dei fatti e continuando ad offrire la massima collaborazione. Il Direttore Generale del Ruggi, Vincenzo D’Amato, è certo che le indagini in corso riusciranno a fare chiarezza sulla causa del decesso e sull’intera vicenda. Crede altresì, che anche a tutela dei tantissimi assistiti che si rivolgono all’Azienda Ospedaliera Salernitana, per risolvere un proprio problema di salute spesso di elevata complessità, ricevendo risposte adeguate ed appropriate, nell’attuale fase, sia corretto oltre che opportuno, non anticipare i tempi della Magistratura, bensì attendere con fiducia gli esiti della verifica degli accadimenti, che hanno portato al decesso del sig. Umberto Maddolo“. (Fanpage)

 

 

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