E’ il 9 marzo del 2019 quando gli uomini della polizia di Stato, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, eseguirono undici ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di undici persone, gravemente indiziate di associazione di tipo mafioso, omicidio, detenzione e porto illegale di armi, comuni e da guerra, e ricettazione: tra essi persone appartenenti al clan Sibillo. Quello stesso giorno la titolare della pizzeria ‘Pizza e Pummarola’ sta formalizzando la sua denuncia nei confronti di Pietro Perez, Antonio Iodice e Marco De Martino. Quel giorno lo stesso Iodice scende in strada e si fa vedere nel quartiere di giorno quasi come se volesse ostentare il suo potere: quasi a dire che da quel momento è lui che comanda nel quartiere.
«Ribadisco che temo fortemente per l’incolumità mia e di tutto il mio nucleo familiare, anche perché conosco la estrema pericolosità dello Iodice, che già nelle diverse occasioni sopra descritte, non ha esitato a mettere in pratica azioni violente ed armate. Gli arresti operati oggi nei confronti di alcuni esponenti del gruppo criminale dei Sibillo, notoriamente a lui avverso, lo hanno fatto ritenere più forte ed intenzionato ad ergersi come capo del gruppo di malavitosi che comandano nella zona. È stato lo stesso Iodice ad esprimersi in tal
senso durante la discussione avvenuta nel pomeriggio, asserendo che, vista l’assenza dei Sibillo adesso era lui a comandare. Ed in effetti, posso riferire che durante questi mesi non mi era mai capitato di vederlo in giro di giorno se non raramente e di sfuggita, verosimilmente per timore di essere colpito dai suoi avversari. Oggi, invece, ha circolato
tranquillamente nella zona».
