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giovedì, Marzo 28, 2024
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Racket per il clan Mallardo a Giugliano, finisce ai domiciliari uno degli indagati

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Comincia a scricchiolare l’inchiesta sulle estorsioni per conto del clan Mallardo a Giugliano. È infatti finito agli arresti domiciliari Antonio Mallardo, finito in carcere a seguito del blitz del giugno scorso. Nonostante l’accusa di tentata estorsione con aggravante mafiosa, il Tribunale del Riesame, accogliendo pienamente la tesi degli avvocati Leopoldo Perone e Nunzio Mallardo sull’attuale attenuazione delle esigenze cautelari, ne ha disposto la scarcerazione.

Le argomentazioni dei legali relative allo stato di incensurato e al ruolo marginale di Mallardo rispetto all’ipotesi accusatoria (si sarebbe limitato ad accompagnare la parte offesa, con cui è legato da rapporti di parentela, al cospetto dei soggetti che avrebbero avanzato richiesta estorsiva) sono state pienamente condivise dal Tribunale della Libertà che ha, dunque, disposto la scarcerazione del Mallardo. Mallardo è il cugino di Michele Di Nardo, soggetto tra quelli ritenuti al vertice del sodalizio giuglianese.

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Clan Mallardo senza pietà, racket anche ai parenti imprenditori: “Anche se sei cugino devi pagare lo stesso”

Tra le vittime anche un noto imprenditore edile di Giugliano, cugino di uno dei fermati. Nonostante la parentela, all’imprenditore sono stati chiesti 20mila euro a titolo estorsivo per 4 cantieri sul territorio di Giugliano. Somma che gli era stata chiesta da un affiliato ma che lui non versò inizialmente. Poi quando è stato scarcerato Michele Di Nardo il clan è tornato alla carica. Il timore di essere picchiato e di ritorsioni ha portato l’imprenditore ad andare all’appuntamento in via Sant’Anna. A fungere da garante affinché non venisse picchiato c’era Antonio Mallardo, uno dei fermati, suo cugino. L’imprenditore mostra la sua preoccupazione ma il cugino cerca di calmarlo.

Dopo l’incontro con il boss l’imprenditore entra in auto e spiega di essere molto spaventato “…teniamo la stessa età… gli ho detto che ha il mio rispetto da quando siamo bambini… che poi è la verità …. ora mi vado a fumare una sigaretta, mi devo rilassare, stavo un poco teso ti dico la verità…. stavo un teso, certi posti che non ,i appartengono…”. Uno degli affiliati lo conforta dicendogli che Di Nardo fa paura a tutti “…non ti preoccupare, non c’è nulla da dire… a tutti ci fa non preoccuparti…”.

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