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giovedì, Maggio 2, 2024
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Raffiche di rapine nell’area nord, arriva la stangata per la banda

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Una stangata al ribasso. Quella inflitta nei confronti dei sei componenti di una presunta associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine efferate, porto e detenzione di armi, ricettazione. Rapine effettuate nei quartieri dell’area nord e nell’hinterland partenopeo

Le condanne

Merolla Ciro: anni 7 e dieci mesi di reclusione
Castellano Costantino: anni 10 mesi 6 di reclusione
Palma Pasquale: anni 10 e tre mesi di reclusione
Spada Pasquale Mattia: anni 6 e otto mesi di reclusione
Santillo Emiliano: anni 6 di reclusione
Vassallo Salvatore: anni 6 di reclusione.

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Nel collegio difensivo gli avvocati Domenico Dello Iacono, Luigi Poziello, Gandoldo Geraci, Giorgio Pace, Romano Del Savio, Giuseppe Polito

Una banda che per mesi ha seminato terrore tra Secondigliano, Miano e i centri dell’hinterland. Le accuse nei confronti dei sei è quella di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di rapina, porto e detenzione illegale di armi e ricettazione. Agli indagati sono state contestate sei rapine e una tentata rapina commesse in danno di centri scommesse, esercizi commerciali ed avventori degli uffici postali.
La descrizione dei rapinatori e il loro modus operandi hanno trovato piena rispondenza in un altro raid effettuato in zona, quello presso l’internet point di Corso Italia. Per tale ‘colpo’ così come per quello su Corso Secondigliano sono indagati Pasquale Palma e Costantino Castellano: sono loro che, secondo la Procura, avrebbero assaltato il gabbiotto blindato del centro, puntato una pistola contro un cliente e minacciato la titolare di consegnare loro l’incasso pronunciando queste parole:«Nun sto pazziann, dammi i soldi». Non solo. Uno dei due banditi avrebbe esploso un colpo contro uno dei monitor presenti nel locale e, prima di fuggire, avrebbe strappato la collanina d’ora dal collo del figlio della titolare.

Elementi questi che portarono gli uomini della giudiziaria di Secondigliano a iniziare una serie di pedinamenti su Castellano, Palma e su Mattia Spada portando al rinvenimento, nell’auto da loro utilizzata, di guanti bianchi e di un passamontagna di colore scuro. Pasquale Palma e Costantino Castellano sono ritenuti gli autori di un’altra rapina, compiuta presso l’ufficio postale di via Bakù a Scampia, nei confronti di un pensionato che poco prima aveva prelevato 300 euro con il bancomat. Tutti raid di cui gli indagati parlavano liberamente nelle loro conversazioni, incuranti del fatto che sulle loro tracce avevano già posato gli artigli gli uomini della polizia di Stato.

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