Rapiscono un innocente per recuperare un debito di droga – 350mila euro – del cognato. Con questa accusa i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno fermato Bonavolta Salvatore, 22 anni, e S. A., 36 anni, due esponenti del clan Mazzarella, accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione in concorso, aggravato dalle finalità e dal metodo mafioso. I malviventi, all’arrivo dei militari, hanno rilasciato incolume il sequestrato nella zona della stazione ferroviaria centrale di Napoli. I due avevano prelevato con la forza la vittima presso la sua abitazione a Capua (Caserta) per poi condurla a Napoli.
Le indagini, coordinate e seguite personalmente dal procuratore capo di Napoli Giovanni Melillo, hanno permesso di risalire in meno di 24 ore agli autori del sequestro: era stata predisposta un’azione del Gis dell’Arma per liberare l’ostaggio, ma i rapitori lo hanno rilasciato. Il sequestro risale al 6 febbraio, i fermi sono avvenuti all’alba dell’indomani, ma la vicenda è stata resa nota solo oggi. Il gip ha convalidato i fermi.
Salvatore Bonavolta è noto alle cronache. Nell’agosto dell’anno scorso fu picchiato da due persone mentre si recava ad un appuntamento con un professionista della zona. Dopo essere stato avvicinato fu colpito al volto con un casco integrale, preso a calci e pugni e rapinato del suo T-Max, di diverse migliaia di euro e di un costosissimo orologio che indossava al polso. La ‘vittima’ del pestaggio raccontò di essere rimasto vittima di una rapina.