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sabato, Maggio 4, 2024
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Reddito di cittadinanza, confermata l’eliminazione: quando arriva l’ultimo pagamento e cosa fare dopo 

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Dopo l’approvazione del testo del Decreto del Lavoro viene confermata la cancellazione del Reddito di Cittadinanza tra il 2023 e il 2024, gli interrogativi restano due: “quale sarà l’ultima mensilità prima dell’eliminazione definitiva?” e “cosa fare dopo?”

Con la cancellazione del Rdc sono in realtà due le questioni da considerare: l’ultima mensilità pagata prima della cancellazione e come procedere per non essere esclusi da eventuali altre forme di sussidio. Con il Decreto lavoro vengono infatti ufficializzate due nuove misure post Reddito di cittadinanza: l’Assegno di inclusione da una parte e il Supporto per la formazione e il lavoro dall’altra. A questo si potrà accedere dopo l’ultima mensilità del Reddito di cittadinanza e solo avendo soddisfatto tutti i requisiti.

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Quale sarà l’ultima mensilità del Reddito di cittadinanza?

Il testo del Decreto del lavoro conferma la scadenza fissando due diversi termini:

  • Per i nuclei familiari che al loro interno hanno almeno un minore, un disabile o un over 60, l’ultima mensilità di Reddito di cittadinanza sarà quella di dicembre 2023. Nel frattempo però bisognerà continuare a soddisfarne i requisiti perché nulla toglie che il Reddito di cittadinanza possa decadere prima.
  • Per tutti gli altri il Reddito di cittadinanza decade una volta pagata la settima mensilità del 2023. Chi lo prende senza interruzioni da inizio anno riceverà l’ultima mensilità a luglio 2023.

Le alternative post Reddito:

Alla sua eliminazione però ci saranno alternative al Reddito di cittadinanza: il supporto per la formazione ed il lavoro e l’assegno d’inclusione.

Supporto per la formazione ed il lavoro

Chi da luglio 2023 non percepirà più il Reddito di cittadinanza potrà accedere già da settembre 2023 al Supporto per la formazione ed il lavoro. Una misura riservata però solo a chi è impegnato in un’attività formativa. Sarebbe quindi l’ideale, per chi interessato, ricercare già da subito un corso di formazione.

L’accesso è individuale: ne avranno diritto tutti i componenti del nucleo familiare impegnati in un’attività formativa, a patto però che l’Isee risulti pari o inferiore a 6.000 euro. L’importo è di 350 euro a persona e avrà una durata pari a quella del corso e comunque non superiore a 12 mesi.

L’assegno d’inclusione

Le cose sono un po’ diverse per i nuclei che perderanno il Reddito di cittadinanza a fine 2023. Poiché al loro interno hanno almeno un minore, un disabile o un over 60, potranno infatti accedere a una misura molto più simile al Rdc stesso: l’assegno di inclusione. Vi avranno accesso i nuclei familiari con Isee inferiore a 9.360 euro e soddisfano altri requisiti economici (come il reddito familiare inferiore a 6.000 euro, limite da moltiplicare per il parametro di scala di equivalenza).

“Oggi l’Assegno unico spetta in automatico a chi prende il Reddito di cittadinanza, senza necessità di farne richiesta all’Inps. Tuttavia, l’importo spettante viene ridotto in quanto ne viene sottratta la quota per il figlio minore già compresa nel Rdc”

In futuro non sarà più così, intanto perché l’Assegno unico sarà pienamente compatibile, e verrà quindi pagato per intero. Le misure verranno poi separate: ciò significa che in ogni caso, indipendentemente dalla percezione dell’Assegno di inclusione, alla scadenza del Reddito di cittadinanza bisognerà presentare domanda per l’Assegno unico.

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