Il Governo sta studiando per varare il reddito di emergenza. A parlarne è il ministro del Lavoro: “Per il Rem – ha dichiarato il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo all’Huffpost – servono circa 3 miliardi di euro e procedure semplificate, in modo da poterlo erogare in brevissimo tempo”. Non solo. “Proporrò un allargamento del Reddito di cittadinanza prevedendo un ‘alleggerimento’ dei requisiti d’accesso, in particolare quelli che riguardano il patrimonio immobiliare, fino al termine dell’emergenza economica”, ha detto il ministro. Per accedere al Rem basterebbe un’autocertificazione . I controlli verrebbero in un secondo momento. C’è il discorso del lavoro nero. “Ma in questo momento eccezionale serve un sostegno per tutti”, dicono Catalfo e il viceministro dem al Mef Antonio Misiani.
Reddito di Emergenza
L’idea è quella di dare 800 euro al mese a circa 3 milioni di cittadini, ovvero quelli che non hanno un bonus o ammortizzatori sociali, tantomeno lo stipendio. Un intervento che segue quello dei buoni spesa, introdotti qualche giorno fa dopo alcuni segnali di forte contrarietà e di disagio specie al sud. La continuazione della quarantena richiederà ulteriori sacrifici e quindi l’asset governativo vuol cercare di venire incontro alle esigenze della collettività, visto lo status emergenziale in cui si è.
Stando a quanto riportano le cronache, il reddito di emergenza sarà rivolto a precari, colf, badanti, babysitter, lavoratori stagionali, a chi rischia di non avere rinnovato il contratto. Anche ai lavoratori in nero, ma con una cifra ridotta. In quest’ultimo caso la traduzione economica è quello di sostenerli con un mini bonus di 400 euro, in quanto non possono essere equiparati a chi si è ritrovato costretto a chiudere un’attività ad esempio. Chi invece ha il reddito di cittadinanza non rientra tra i tutelati e sarà quindi escluso. Vero è che, in quest’ultimo caso, la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo vorrebbe proporre un alleggerimento da questo punto di vista ma non in questo momento.